INTER ICARDI INTERVISTA / MILANO – In una lunga intervista a ‘Canal Plus’, Mauro Icardi ha ripercorso tutta la sua carriera fino all’esaltante stagione con l’Inter: “Il Barcellona mi ha scoperto in un torneo a Tenerife, io partecipavo con la maglia del Vecindario. Giocammo la finale contro l’Espanyol e vincemmo il torneo; club come Barça, Real, Valencia, mi hanno contattato. Fu una decisione difficilissima, ma nel Barcellona c’erano Messi, Eto’o, Ronaldinho, i giocatori che ammiravo, dunque scelsi il Barcellona – spiega -. Quando decisi di andare via dal Barça, accadde tutto velocemente: la Samp mi vide giocare quindici minuti partendo dalla panchina contro l’Espanyol e mi dissero che in Italia avrei avuto molte più chance, così decisi di accettare. Lo stesso anno il Real mi chiamò per andare a giocare con il Castilla, ma non potevo passare dalla Serie A alla Liga Adelante. L’Inter? Per me è una delle più grandi squadre al mondo. Non ho mai avuto alcun dubbio nel trasferirmi a Milano. Adesso ci stiamo riassestando dopo l’addio di molti campioni e speriamo di essere al top nella prossima stagione. Quando finirò la mia carriera sicuramente vorrei giocare con il Newell’s per vedere quello che si prova a giocare davanti a quei tifosi”. La chiosa sul caso Maxi Lopez che gli negò il saluto in un Sampdoria-Inter: “Sapevo non mi avrebbe dato la mano, era una cosa logica. Lo avevo detto anche a Wanda a casa, io però gli avrei porto la mano egualmente perché tutti avrebbero guardato la partita, inclusi i suoi figli e sarebbe stato un bel gesto per far capire che non c’era alcun problema per me. Quando tornai a casa il figlio più grande di Maxi mi chiese il perché suo padre non mi avesse salutato e io gli spiegherò in futuro il perché, senza rancore” ha concluso.
Stefano Migheli