ANALISI INTER MANCINI / MILANO – Non riusciamo ancora a capire perché sia stato ingaggiato Mancini (che reputiamo uno dei migliori al mondo) pur sapendo dell’impossibilità di prendere giocatori costosi, o comunque quasi tutti quelli che avrebbe potuto chiedere, e che poi ha chiesto il tecnico jesino. In società le idee sono poco chiare e continua ad esserci scarsa programmazione da parte dell’area tecnica. Sicuramente, dopo la fine della gestione Mazzarri, un direttore sportivo più autorevole e indipendente (anche più bravo) avrebbe ‘imposto’ alla proprietà (a Thohir ma anche Moratti, che a novembre fece pesare il suo parere) un allenatore diverso, con pretese alla portata delle possibilità economiche dell’Inter attuale, più adatto a valorizzare la rosa del momento, con l’aggiunta di qualche innesto, che a esprimere desideri (giusti) irrealizzabili. In fondo la Champions si potrebbe raggiungere anche senza Mancini (a parte la Juve le altre avversarie non sono così lontane) che, visto l’andazzo, potrebbe anche salutare tutti prima dell’inizio della nuova stagione. Come Conte, come fatto col Galatasaray un anno fa.
Raffaele Amato
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