Inter, Ausilio: “Ibrahimovic? Non è compatibile con i nostri programmi”

Piero Ausilio
Piero Ausilio

CALCIOMERCATO INTER / RISCONE DI BRUNICO – Piero Ausilio ha parlato del mercato nerazzurro dal ritiro di Riscone di Brunico: “Stiamo cercando di fare il massimo, siamo soltanto all’inizio e l’obiettivo era quello di dare all’allenatore un buon numero di calciatori nuovi su cui lavorare. Abbiamo scelto elementi fuzionali alle sue esigenze: qualcuno, come Murillo che è stato premiato come miglior giovane della Copa America e che ora aspettiamo a braccia aperte, è stato preso già a gennaio, mentre Miranda non ha bisogno di presentazioni, Montoya arriva dal Barcellona e Biabiany lo abbiamo ritrovato. Qualcosa manca ancora in attacco, ma cercheremo di fare qualcosa di buono anche lì. Kondogbia? Di lui se n’è parlato tanto, adesso dobbiamo dargli il tempo di lavorare, conoscere la squadra e le richieste dell’allenatore, fare in modo che sia sempre meno mediatico e lasci parlare il campo. Il suo valore lo conosciamo e presto lo conosceranno tutti”.

“Ora la priorità è un attaccante, almeno uno dobbiamo cercare di metterlo al più presto a disposizione dell’allenatore – aggiunge il ds nerazzurro -. Questo non vuol dire che dobbiamo fare le cose tanto per farle. Abbiamo in testa qual è il giocatore ideale, ci stiamo lavorando, ci sono un paio di idee ma sono giocatori sotto contratto con altri club. Bisogna lavorarci ancora un po’ ma se ci riusciamo potremo dare al mister questo giocatore per la trasferta in Cina. Se non sarà possibile conta essere pronti per il 22 di agosto che è la data più importante. I nomi li conosciamo, su Salah siamo alla finestra, vogliamo capire la sua situazione. Se n’è parlato tanto ma le chiacchiere mi interessano poco, stiamo cercando di capire quale può essere il giocatore migliore da portare all’Inter e quello che prenderemo sarà il migliore”.

“Bisogna essere in 25, c’è una regola e anche buon senso – spiega il ds -. Al di là di ciò che dica una Federazione penso sia il numero giusto per lavorare con una sola competizione. Con il mister la squadra l’abbiamo già in testa, ci saranno scelte sulle uscite, qualcuno ha anche rifiutato e chi l’ha fatto deve capire che nei prossimi giorni altre opportunità potrebbero non arrivare e i numeri sono per forza quelli che devono essere. Per i giovani, ci sono nomi interessanti che stanno lavorando con Mancini, tra questi ne sceglieremo 2-3 da inserire in rosa. Vediamo di essere pronti numericamente e qualitativamente per l’inizio del campionato”.

Parlando di punte, non poteva mancare la domanda su Ibrahimovic e se l’Inter lo stia seguendo: “Un derby è stato fatto e sappiamo com’è finito, a noi poi interessano quelli del campionato. Ibrahimovic non ha bisogno di presentazioni, tecnicamente non si può discutere ma non è una situazione compatibile a livello economico per quello che sono i nostri programmi e le nostre idee. Lo ricorderemo sempre come uno dei più grandi che ha fatto la storia dell’Inter ma penso che non ci sia la possibilità che a breve possa essere parte del progetto nerazzurro”.

Altri nomi accostati all’Inter, sono quelli di Zukanovic e Mario Suarez: “Sono nomi interessanti, dietro e in mezzo dobbiamo prima essere attenti alle uscite. Dietro siamo tanti, njon possiamo solo inserire calciatori senza le uscite. Ma ci stiamo lavorando, con Zukanovic il discorso col Chievo è partito da tempo, situazione complicata perché ci sono di mezzo altri calciatori. Se si farà sarà perché siamo convinti e sia economicamente che tecnicamente riterremo sia il caso di farlo. altrimenti ce ne faremo una ragione”.

Chiosa sul futuro di Handanovic e se ormai il rinnovo (fino al 2019) del portiere sia una cosa quasi certa: “La soddisfazione è reciproca, lo abbiamo sempre detto. In pochi ci credevano ma quando abbiamo iniziato a parlare di lui, Kovacic e Icardi abbiamo sempre detto che l’obiettivo è tenere quei ragazzi, lavorare per il rinnovo e arrivare con tempi diversi all’obiettivo. Con Kovacic ce l’abbiamo fatta in un mese, con Icardi c’è voluto tempo. Lui voleva sapere se avremmo fatto l’Europa o meno, aspettare se fosse arrivata un’offerta per la Champions, ma io gli ho detto che la Champions l’avrebbe giocata con l‘Inter, com’è accaduto in passato con Zenga. Aspettare di vincere con l’Inter è ancora più bello e sono certo che sarà così anche per lui”.

Luigi De-Stefani

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