INTER SANTON / MILANO – Ai microfoni di ‘InterChannel’, Davide Santon ha concesso un’intervista a 360°. Queste le parole del laterale nerazzurro: “Sono passati ormai 7 annj dal mio primo ritiro, proprio qui a Riscone. Quello fu un anno storico, stavo molto in panchina, ma a gennaio il mister mi fece giocare contro la Roma e poi da lì arrivai in Nazionale con Lippi. Poi ero giovane e tra gli infortuni e i miei errori mi sono trovato in difficoltà, ma è normale quando stai crescendo. Andare in Inghilterra mi è servito molto. Qualcuno mi chiama ancora Davidino, ma ormai sono grande e ho già tanti ricordi. Però anche Davidino va bene!”.
“A Newcastle c’è sempre molto vento e fa tanto freddo, ma i tifosi sono molto caldi. In Inghilterra sono stato aiutato da tante cose e soprattutto da tante persone, avevo l’opportunità di giocare sempre e crescere di partita in partita. Ma quando ho avuto l’occasione di tornare qui, non ci ho nemmeno pensato su. In Italia mi seguivano in tanti ma io, al di là delle parole, non sono mai stato molto convinto di accettare una squadra che non fosse l’Inter. Ho fatto un’esperienza molto bella, sono cresciuto come calciatore ma anche come uomo, adesso ho formato una famiglia con mia figlia e mia moglie e sono felice. Essere di nuovo qui è un’altra gioia, sono a casa mia. Mia figlia è la gioia più grande, non saprei come descriverla: con me parla italiano e con la madre inglese, sta imparando entrambe le lingue e va benissimo così. Sta molto con la mamma perché io sono spesso via, però sente la mia mancanza e quando torno a casa è molto felice. La mamma sembra quella buona, se io alzo la voce mi dice subito di non urlare (ridacchia, ndr). I rimproveri servono a crescere, altrimenti dopo sarebbe troppo tardi per aiutarla a capire”.
Si torna a parlare di calcio giocato: “Quando ho esordito con l’Inter eravamo al top, è arrivato anche il Triplete. Questa stagione sarà molto emozionante, dobbiamo riscattarci e vogliamo farcela, tornando subito ad alti livelli. Con questa rosa possiamo riuscirci. Avremo anche più energie, non dovendo giocare le coppe. Dispiace comunque non essere là a giocarcela con le big d’Europa. Io posso giocare su entrambe le fasce, dipende anche dall’avversario, ma in fase offensiva preferisco stare a sinistra perché posso andare all’interno e crossare col destro. Nel frattempo sto ancora cercando il mio primo gol con l’Inter, anche se nel settore giovanile ne facevo tanti. Devo rischiare di più, anche in Inghilterra ho segnato. In ogni caso, sarà importante tornare nell’alta classifica, in posizioni che competono ad una squadra di questo blasone”.
Chiosa finale sulla Nazionale: “Ci penso sempre, giocare per la Nazionale è una cosa unica. Se faccio bene nel club, il resto arriverà di conseguenza”.
Alessandro Caltabiano