INTER PROBLEMI ATTACCO MERCATO / MILANO – Mancini l’ha voluta e impostata così, con una mediana prettamente muscolare che copre e distrugge (e incute timore) ma che non può architettare, affidando le chiavi della partita a chi sta davanti. Soprattutto per questo la sua Inter non potrà mai giocare bene, semmai – come ieri contro la Juventus – prendere campo e dominare pressando e aggredendo, sfruttando la forza fisica, le individualità ma anche la personalità di molti dei suoi giocatori. In Italia può funzionare, sta funzionando: siamo sicuri e sempre più convinti che a fine stagione i nerazzurri riusciranno quantomeno a prendersi il terzo posto, anche così, a patto che (ri)comincino a girare con una certa continuità tutti gli attaccanti. Specie Icardi, ancora non al massimo e forse poco favorito da un Jovetic che rappresenta la ‘luce’ della squadra ma che calamita troppo a sé una manovra affidata all’estro singolo, peraltro avendo un’autonomia – al di là dell’ultimo infortunio che ha subito – ancora assai limitata. Se migliora la condizione fisica e il feeling (tutt’altro che scontato) tra l’argentino e il montenegrino (cinque gol in due sui solo otto messi a segno finora), salirebbe di livello la squadra, il numero delle reti realizzate (in mediana ci aspettiamo qualcuna in più solo da Guarin) e continuerebbe a sorridere la classifica. Questione modulo: Mancini ha detto che il 4-2-3-1 è il migliore proprio per la fase d’attacco, ma a disposizione ha solo un esterno di ruolo (Perisic) e mezzo (il mezzo è Biabiany). Poco. A gennaio servirà quindi un rinforzo sulle fasce. Un altro del livello del croato.
Raffaele Amato
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