INTER-ROMA / MILANO – Sbilanciarsi in pronostici è quasi un obbligo quando si parla di sport, nella fattispecie di calcio. Sbilanciarsi su Inter-Roma, anticipo ma soprattutto sfida di cartello della undicesima giornata di Serie A, al momento è fin troppo facile. Il campo come i numeri fanno pendere l’ago della bilancia sui giallorossi: sono primi in classifica con 23 punti, hanno il migliore attacco (25 gol contro i soli 10 dei nerazzurri), vengono da cinque vittorie consecutive in cui all’avversario di turno non hanno dato nemmeno il tempo di sperare in un risultato diverso dalla sconfitta, hanno un centrocampo di temperamento e classe (5 gol di Pjanic) nonché le freccie del proprio arco (Gervinho e Salah) in forma smagliante. L’ivoriano, dopo un’inizio d’estate turbolento (Sabatini voleva cacciarlo a tutti i costi, Garcia tenerselo stretto), si è ripreso in silenzio e a suon di gol: cinque (più 1 in Champions) nelle ultime cinque giornate. Simili i numeri dell’egiziano che Mancini avrebbe voluto con sé: cinque i sigilli nelle ultime sei. La nota stonata dell’attacco, che può contare anche su un elemento prezioso come Iago Falque, è sicuramente Dzeko: il bosniaco è stato frenato da qualche guaio fisico e sicuramente il gioco della squadra non lo favorisce. Finora un solo gol, ma da tre punti contro la Juve. In generale la Roma versione campionato è una squadra vera, la migliore vista finora insieme al Napoli, in cui hanno trovato la via della rete ben 12 giocatori, contro i 5 dell’Inter.
SQUADRA E DIFESA SOLIDE – A Milano, però, non dovrebbe avere gli stessi spazi che fin qui le hanno lasciato Carpi, Udinese o la stessa Fiorentina. La formazione di Mancini gioca male e spesso a ritmi da pre-season, ma può contare su una fisicità e una solidità difensiva che non hanno rivali in Italia. Con Miranda e Medel (più Melo, che però sabato non ci sarà perché squalificato, e altri) i nerazzurri si sono costruiti un bunker difficile da espugnare. 7 (contro 12 dei romanisti) al momento le reti incassate, 4 in casa ma in una sola partita, in quella che possiamo etichettare come ‘episodica‘ rispetto al primo quarto di stagione interista (contro la ‘viola’ di Paulo Sousa), comunque più positivo (è sempre seconda con 21 punti) di quanto ci si potesse aspettare.
CARTA JOVETIC – Mancini e gli interisti sperano che sabato sera scenda in campo il miglior Jovetic. Il montenegrino, che non segna dalla seconda giornata, è quello che potrebbe fare la differenza, spostando equilibri e pronostico dalla parte nerazzurra. Non ha ancora trovato l’intesa giusta con Icardi, e chissà se la troverà mai, né una necessaria brillantezza fisica. Ma è da lui, più che da Perisic o dallo stesso argentino, che in molti si aspettano la risoluzione dei problemi. Almeno nella notte che può valere la testa del campionato, e forse qualcosa di più.
Raffaele Amato
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