ANALISI INTER / MILANO – La partita contro la Roma ci ha confermato alcune cose riguardo l’Inter. Primo: che la vetta della classifica è meritata perché in campo si vede e si è visto finora una squadra vera che, a parte il ko con la Fiorentina, non perde mai compattezza anche nei momenti difficili. Secondo: che, al di là dei gol subiti (solo 7 gol incassati, la migliore del campionato), ha una difesa super formata da una coppia centrale tra le migliori d’Europa: Miranda è il leader che mancava dai tempi di Samuel, Murillo il giovane esplosivo e un po’ incosciente che compensa i (pochi) limiti del brasiliano. Terzo: Medel è determinante, Guarin importante ma il centrocampo gira meglio con uno come Brozovic. Quarto: Mancini si fida sempre meno di Kondogbia, tenuto fuori dai titolari in due (contro Juventus e Roma) dei tre big match di questa prima parte di stagione, mentre non è proprio soddisfatto dei laterali, che sta cambiando di continuo (ma D’Ambrosio, che era all’esordio, e soprattutto Nagatomo ci sono piaciuti sabato scorso). Quinto: Jovetic è il faro della squadra ma purtroppo ha un’autonomia limitata, sessanta-settanta minuti al massimo. Sesto: Mancini è il perfetto gestore di situazioni e spogliatoio. Vedi Icardi. Settimo: il 4-3-3 è il modulo ideale (per rosa, per copertura di spazi e campo), in attesa di Biabiany e del calciomercato di gennaio, dove potrebbe arrivare un altro esterno.
Raffaele Amato
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