TORINO-INTER FERRANTE INTERVISTA/TORINO-In vista della sfida di domani all’ora di pranzo tra Torino e Inter, Tuttosport ha voluto intervistare Marco Ferrante. Queste le sue prime parole, ai microfoni del quotidiano torinese: “Per aprire un ciclo serve di più. Posso anche sbagliarmi, ma al momento la vedo così. A me i nerazzurri stanno simpatici, con l’Inter ho anche giocato, seppur solo per 6 mesi. Sono rimasto legato a Moratti, a Zanetti. Per cui mi viene facile augurare belle cose all’Inter. Però la vedo ancora lunga, se parliamo di ciclo”. Gli fanno notare, che la società nerazzurra con Thohir e Mancini, sta lavorando bene per riportare la squadra al vertice e con una Juve non più devastante come nei precedenti anni, sembra che siano a buon punto, ma da quello che ha dichiarato, non è così ottimista e lui spiega: “Insomma, io credo che non sia ancora nata la squadra capace di avviare un nuovo ciclo, dopo quello della Juve dei 4 scudetti consecutivi. Tra l’altro non darei i bianconeri per morti. D’accordo, hanno un grande ritardo, ma la classifica è ancora abbastanza corta, il campionato è più equilibrato del solito. E’ ancora presto per dire che la Juve è tagliata fuori di sicuro”. Gli chiedono ancora un approfondimento sull‘Inter e lui ribadisce: “Non mi convince il gioco. Non la vedo nemmeno favorita per lo scudetto, anche se poi magari lo vince”. Gli domandano, se vede favorita la Roma e lui specifica: “Roma. O Napoli. Sono le squadre che hanno qualcosa in più, in termini di qualità della rosa e di gioco. La Roma possiede l’organico migliore. Il Napoli ha un allenatore fantastico: meravigliosamente… proibitivo, per una piazza così! Un tecnico non di nome, non famoso: ma il gioco che propone è straordinario. Ecco, il Napoli sì che può aprire un ciclo in stile Conte-Juve. Più dell’Inter, oggi come oggi”. Gli chiedono chi vedrebbe subito dietro a queste due squadre e prontamente dichiara: “«L’Inter, di sicuro. Anche la Fiorentina propone un bel gioco, ma non ha una rosa attrezzata per vincere lo scudetto. Come il Milan. E poi c’è la variabile Juve: potrebbe ancora assestare un colpo di coda, a gioco lungo”. Gli fanno notare che se da una parte l’Inter, come ha detto, non ha un gioco, il Torino di Ventura questo gioco ce l’ha da anni e lui conferma: “Sono d’accordo. Il Torino ha esattamente quello, un’identità precisa. E propone un gioco avvincente, di qualità. Con Ventura la palla gira in ogni zona in modo efficace: usa molto le fasce, oppure invita spesso gli interni a inserirsi. Tutti attaccano, tutti difendono. Il Toro gioca meglio dell’Inter. Difatti può battere i nerazzurri, anche se sono primi. Io questo gioco dell’Inter non riesco ancora a vederlo. Uno a zero, uno a zero… I nerazzurri sono molto solidi in difesa, questo sì. Ma in fase di costruzione improvvisano molto, si affidano all’estro dei singoli. Jovetic, Icardi, Melo, Guarin, Ljajic… Se qualcuno si inventa qualcosa, bene. Se no, faticano. Preferisco vedere le partite del Toro. Che ha meno campioni di sicuro, ma le sue partite sono più interessanti. Sia chiaro, ho il massimo rispetto di Mancini, un ottimo allenatore, sa sicuramente il fatto suo. Ma come gioco, voto Ventura. E non solo perché ho il cuore granata. Ma ora il Toro non deve piangersi addosso. Può vincere, con la forza delle idee e con il cuore. E i tifosi diano una mano a Padelli. E’ uno dei migliori portieri italiani, non merita di sentire un macigno di critiche sulle spalle». Se da una parte Mancini deve gestire tanti campioni e quindi capita che Icardi resti in panchina, dall’altra Ventura punta su giovani come Baselli e come si dice deve mettere tanto lievito nella pasta e infatti Ferrante conferma: “E’ così. L’Inter non gioca le Coppe, per cui è doppiamente difficile tenere degli assi in panchina, serve grande maturità da parte dei giocatori. Per dire: se Mancini avesse perso contro la Roma, con Icardi fuori, sarebbe stato devastato dalle critiche. Non è facile tenere un gruppo così ampio e ricco. Quanto a Ventura: sì, sta facendo crescere bene Baselli, ma anche Zappacosta. Due acquisti fenomenali, a mio giudizio. Due giocatori importanti messi nel mosaico”. Gli domandano un pronostico e da buon cuore Toro dice: “Direi… 2 a 1. Gara molto tattica, ma anche avvincente. Comunque il vero asso dell’Inter in questo momento è Handanovic. Un fenomeno quasi insuperabile. L’anti-Buffon. Lui sì che può essere paragonato a Gigi, oggi come oggi. E’ di una qualità fin… imbarazzante”.
Luigi De-Stefani
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