INTER SAMADEN INTERVISTA/APPIANO GENTILE-Oggi ad Appiano Gentile, presso il centro sportivo ‘Angelo Moratti‘, si è svolta la presentazione del Grassroots Program. Al termine dell’evento il direttore sportivo del settore giovanile Roberto Samaden, si è intrattenuto con i giornalisti presenti in sala per approfondire l’argomento e rispondere alle domande. Gli chiedono, quanto ci sia di Thohir in questo nuovo progetto targato Inter e lui spiega: “Sicuramente la spinta della società è orientata ad avere ogni anno 4-5 giocatori nella prima squadra. Oggi sono due anni che Thohir è presidente e ci fa piacere regalargli questo progetto. C’è tanto del dottor Moratti che ha dato il via a tutto e la spinta è ancora più forte. Rientra in linea con la volontà del presidente”.
Gli domandano se con Mancini ci sia una perfetta sintonia tra prima squadra e settore giovanile e lui dice: “Uno dei nostri punti di forza è il collegamento con l’area tecnica all’interno della squadra, sia con Roberto Mancini che con Piero Ausilio c’è volontà e disponibilità di creare questo ponte difficile da fare in Italia senza le seconde squadre. Noi siamo però molto fortunati da questo punto di vista”. Come mai, gli chiedono, è nata l’intenzione di costruire questo nuovo progetto: “La necessità nasce dal fatto di pensare sempre a cose nuove con i nostri progetti. Le affiliazioni le hanno tutti in Italia, tutte lo stesso tipo, che danno poco e permettono di ricevere poco. Ormai il corso dell’affiliazione è arrivato alla fine e grazie al lavoro di tutte le persone che sono con me abbiamo pensato a qualcosa di nuovo. Partiamo senza sapere dove arriveremo, con gli altri siamo arrivati in alto”. Gli fanno notare, che Moratti disse che la cosa bella di Inter Campus era la sua unicità, poi si ha Murillo ormai fisso in prima squadra e idolo dei tifosi. Un progetto sociale, che però diventa anche utile per la squadra e la società e lui conferma: “Il dottor Moratti ha creato un progetto sociale vero e lo dimostra il fatto che un ragazzino che era al suo interno e che avrebbe potuto percorrere una strada legata allo scouting è entrato invece nel nostro club come un acquisto. Questo attribuisce un valore enorme a un sogno che il dottor Moratti ha portato avanti e ha permesso ai tifosi di vivere, perché è un progetto che entra nel cuore di ogni interista al di là di aspetti rilevanti come lo scouting e la selezione. Murillo è l’esempio che chiarisce come Inter Campus sia un progetto sociale e non qualcosa di mascherato da tale”.
Luigi De-Stefani
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