Inter-Lazio, Mancini: “Euforia giusta, ma restiamo concentrati. Calleri è pronto”

Roberto Mancini (Getty Images)
Roberto Mancini (Getty Images)

INTER-LAZIO MANCINI / APPIANO GENTILE – Alla vigilia di Inter-Lazio, ultimo appuntamento calcistico dell’anno solare, Roberto Mancini si è presentato nella sala stampa del centro sportivo di Appiano Gentile per la consueta conferenza stampa pre-match. Questa la diretta testuale dell’evento offerta da Interlive.it.

Euforia dilagante? Non sono preoccupato, è normale essere felici, è la settimana prima di Natale. L’importante è non perdere la concentrazione, perché la Lazio è una squadra con dei valori importanti anche se è in una fase delicata della stagione. Tutti ci danno per favoriti? Io continuo a pensare che Napoli, Juventus e Roma siano superiori e che siano loro le favorite per la vittoria finale, poi ognuno ha le sue idee. Impresa, capolavoro o miracolo se si vincesse lo Scudetto? Non lo so, al momento non mi pongo il problema di quello che succederà a maggio perché il nostro obiettivo è la Champions. Una dimostrazione di forza domani? Una squadra vuole sempre cercare di essere aggressiva dall’inizio per indirizzare la partita al meglio, ma in Serie A non è facile. La Lazio è una squadra importante, non bisogna dimenticare che l’anno scorso è arrivata terza. Dovremo essere perfetti e non concedere niente. Quanto sento mia questa Inter? Stiamo lavorando bene, arrivare a novembre mi ha aiutato perché siamo riusciti a cominciare in anticipo, se magari fossi arrivato in estate non avremmo avuto il tempo di lavorare bene. L’Inter anche nei momenti difficili non può permettersi di stare troppo indietro, non può stare sotto la quinta posizione in classifica”.

Sintonia tra squadra, società e tifosi? E’ bellissimo che sia così ed è giusto. Per noi è un grosso aiuto, perché quando non arrivano i risultati può subentrare il nervosismo e la paura. Noi abbiamo tanta fiducia, e anche quando non abbiamo raccolto punti siamo sempre riusciti a riprenderci. Mercato di gennaio? Non voglio cambiare nessuno. Assenza dalle coppe? Sì, può darsi che ci abbia aiutato, siamo riusciti a lavorare di più e preparare meglio le partite che ci trovavamo di fronte. Pochi italiani? All’Inter ormai è così da tanti anni, i giocatori che sono qui sono da diversi anni e quasi tutti avevano già giocato in Italia. Nagatomo e il rinnovo? Noi con Yuto ci troviamo benissimo perché ha sempre fatto bene quando chiamato in causa, ed un grande professionista, ride e scherza anche quando non gioca”. Gli viene poi chiesto se, dunque, il giapponese resterà a Milano: “Beh, adesso parte, a meno che non lo chiudiamo per quindici giorni ad Appiano (ride, ndr). Brozovic? E’ giovane ed è molto promettente, noi eravamo convinti delle sue capacità sin dall’inizio. Adesso sta iniziando a fare gol, ma ha tante altre qualità perché è bravissimo ad entrare subito in partita e corre tantissimo, ha una grande resistenza. Resterà sicuramente”.

Un filotto nelle prossime gare di campionato? Magari. Sarebbe bello, è chiaro che se una squadra vince tutte le partite contro le squadre medie e piccole può sperare di arrivare molto in alto. Poi però bisogna vincere anche gli scontri diretti, e noi ne avremo tanti fuori casa: Milan, Roma, Lazio, e via dicendo. Se qualcuno vuole andare via? No, per ora nessuno ci ha chiesto di partire. L’esonero di Mourinho? Queste cose fanno parte del nostro lavoro, chi fa l’allenatore può mettere in preventivo che succeda una cosa del genere. Non me l’aspettavo, ma sinceramente non è che tutti i giorni mi alzo e vedo cosa succede al Chelsea (ride, ndr). Cinque nomi per domani? Handanovic, Miranda, Murillo, Medel e Brozovic. Quanto sono contento del mercato estivo? Avevamo tante soluzioni, anche giocatori con caratteristiche un po’ diverse, ma comunque delle stesse posizioni. Non ci sono giocatori che abbiamo presi come seconde scelte, erano tutti giocatori di valore e per di più ne parlavamo già da tanto. Ljajic ad esempio è arrivato l’ultimo giorno, ma di lui avevamo già parlato a gennaio. Poi sono contento che tutti si siano ambientati bene e subito, hanno ancora tanto tempo per migliorare”.

Calleri? Rispetto ai giocatori giovanissimi che seguiamo lui è già abbastanza pronto, ha già fatto esperienza e gioca comunque nel Boca Juniors, che è un po’ come giocare nell’Inter, nel Milan o nella Juventus. Diciamo che avrà bisogno di tempo per ambientarsi in Serie A, ma quello del resto serve anche a giocatori più pronti di lui. Chi toglierei alla Lazio tra Biglia e Candreva, e chi servirebbe di più all’Inter? Sono due ottimi giocatori, così come Felipe Anderson. Parliamo di calciatori in grado di fare la differenza. Io sono contento se giocano tutti e tre, perché penso che sia sempre bello vedere grande qualità in una partita di calcio”.

Alessandro Caltabiano

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