INTER EDER CONFERENZA STAMPA / APPIANO GENTILE – Squillo importante dell’Inter sul fronte calciomercato: che i nerazzurri abbiano messo le mani su Eder Citadin Martins, ormai, non è più un mistero. Nella conferenza stampa di presentazione, terminata pochi minuti fa, l’ex Sampdoria ha avuto anche modo di rilasciare le sue prime parole da giocatore interista. Diretta testuale su Interlive.it.
“Arrivare all’Inter a 29 anni significa tanto sacrificio prima e un’opportunità enorme, sono in Italia da undici anni e conosco bene la storia del club, l’ho visto anche vincere tanti trofei. E’ una grossa responsabilità ed un’opportunità importante, per cui ringrazio la società, Thohir, Ausilio e tutti gli altri che mi hanno permesso di arrivare qui. C’era anche il Leicester, ma io quando ho saputo dell’Inter non ho avuto dubbi. Nemmeno la Nazionale ha influito sulla mia scelta, ho voluto l’Inter senza neppure sentire Conte. I miei gol? Ho segnato tanto, ma non sento la responsabilità per questo, io penso tanto a sacrificarmi. Ci sono attaccanti che segnano poco, ma poi la loro squadra funziona, e quello che conta è ottenere la vittoria. Io ho visto tante partite dell’Inter e penso che ci sono stati anche dei momenti sfortunati, contro il Sassuolo ad esempio non si è vinto ma il portiere avversario ha fatto anche tante parate difficili”.
“Io snobbato dalle grandi? Non lo so, io devo ammettere che per lungo tempo non mi sono curato come ho fatto adesso. Ero ancora abbastanza giovane che avevo già fatto 50 gol in Serie B, poi ho fatto tanti anni di prestito e sono arrivato alla Sampdoria a 24 anni. Ho deciso che ero ancora in tempo per fare bene, e in questi anni mi sono impegnato tanto, ed ora posso dire che ne è valsa la pena. Quando si fanno sacrifici e si lavora al meglio delle proprie possibilità, sicuramente arrivano le soddisfazioni. Io come Sneijder nel 2009? Me lo ricordo. Penso che sia una partita che si prepara da sola, so quanto è bello il derby di Milano. Mi sono allenato e ho giocato regolarmente, fisicamente sto bene ed è giusto che sia a disposizione del mister, poi chiaramente sarà lui a decidere. Icardi e il modulo? Anche queste cose le vede il mister, ma io non credo che ci sarà competizione con Mauro. Questa squadra ha anche tanti altri attaccanti, non solo lui, e penso che la forza di un grande club sia anche nel fatto di avere tante soluzioni. Io comunque posso fare tutto, ho giocato in tutti i ruoli e sono disponibile, farò tutto quello che mi verrà chiesto dal mister”.
“Chiacchiere con Alvarez e Silvestre? Io ho scelto da solo, con la famiglia, ma parlare con loro mi ha aiutato perché mi hanno detto che qui c’è un bel clima. Il mio addio alla Sampdoria non è facile, ho vissuto quattro anni e mezzo bellissimi e posso solo ringraziare tutti, il presidente Ferrero e i tifosi che mi hanno sempre sostenuto. Sono arrivato da loro in un momento difficile, in Serie B, e mi hanno fatto crescere tanto. Penso di andar via a testa alta, perché ho sempre dato il massimo. Il numero 23? E’ iniziato tutto perché, quando stavo arrivando alla Sampdoria, ho visto un cartello che segnava 23 chilometri di distanza da Genova. Alla Sampdoria mi ha portato bene, quindi ho chiesto ad Andrea Ranocchia se potevo prenderlo e lui mi ha detto di sì, senza problemi. Mancini? Ho sentito lui, ma anche Piero Ausilio e gli altri dirigenti, e posso solo ringraziarli”.
Alessandro Caltabiano
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