CALCIOMERCATO INTER FUTURO MANCINI / MILANO – Premessa obbligata: Mancini ha limiti e difetti come i suoi colleghi, come noi, come tutti. Ma da questa Inter, piena di buoni-ottimi giocatori ma certamente priva di campioni, sta traendo il massimo. Rimane, e non è poco, una garanzia dal punto di vista della competitività e dell’appeal per futuri e importanti acquisti in grado di alzare ulteriormente il livello della squadra. Ma è anche chiaro, per non dire scontato, che se non dovesse riuscire a ottenere il terzo posto il suo divorzio con Thohir, con la società nerazzurra sarà pressoché inevitabile. Anche se il suo contratto scade nel 2017. L’Inter, come giusto, si sta già guardando intorno per il suo successore: il primo obiettivo sarebbe Simeone, ma senza Champions sarà difficile strapparlo all’Atlético Madrid (con cui è legato fino al 2020 con stipendio da 6 milioni netti) o alla concorrenza straniera. Per questo non è escluso che Ausilio – contrario all’esonero anticipato di Mazzarri e al ritorno dello jesino che gli avrebbe e gli ha di fatto tolto poteri in sede di mercato – possa virare su un tecnico giovane ed emergente: uno alla Di Francesco, tanto per fare un nome non a caso. Se invece il patron nerazzurro non dovesse dare carta bianca al suo direttore sportivo, ecco che sulla panchina interista potrebbe sedersi un allenatore più navigato ma non troppo costoso: fonti inglesi ci hanno fatto il nome dell’ex Ranieri, in testa alla Premier col suo sorprendente Leicester. Tornando a Mancini: in caso di addio all’Inter vorrebbe tornare in Inghilterra (ma le big sono e saranno tutte occupate) oppure diventare commissario tecnico di una Nazionale: preferibilmente di quella italiana, solo che il suo nome – ovvero il suo ingaggio e il suo carattere non certo accondiscendente e aziendalista – non è ben visto in Federazione.
Raffaele Amato