Inter, Felipe Melo: ”Mi volevano City e Psg, scelsi il Gala perché…”

Felipe Melo in Verona-Inter ©Getty Images
Felipe Melo in Verona-Inter ©Getty Images

INTER FELIPE MELO / MILANO – Felipe Melo ha concesso al mensile ‘Calcio2000’ un’intervista in cui ripercorre alcune tappe della sua carriera. Ecco le fasi salienti: “Non scelsi io la Spagna e il Mallorca, ma il club scelse me. Trattai con Porto e Benfica, ma non trovammo l’accordo. L’ultimo giorno di mercato, poi, arrivò la possibilità di raggiungere Cuper e la colsi al volo – dice -. Giocai poco ma scesi in campo nelle ultime gare del campionato, quelle decisive. All’Almeria esplosi grazie a Emery, un tecnico davvero incredibile che mi aiutò tantissimo nella mia crescita professionale. Quella fu una stagione indimenticabile, bellissima. Fiorentina? Annata meravigliosa. La Viola rappresentò il primo, vero grande club per me. Conservo ricordi bellissimi della città, della squadra e della società. Dopo i primi mesi, ero già amatissimo. Uscivo di casa e dovevo firmare 70-100 autografi. Tutto incredibile. La Fiorentina occupa un posto speciale nel mio cuore, anche se, trasferendomi alla Juventus, ho scontentato tante persone. Il fatto di essere costato tanto al club bianconero non mi pesò. Ci sono giocatori che, pur giocando male, sono sempre stimati dal pubblico. Altri, invece, non piacciono anche se giocano bene. Quando arrivai a Torino dicevano che io e Sissoko, in quel momento la coppia centrale titolare, eravamo il duo più forte d’Italia. A fine anno, non avendo vinto nulla come squadra, diventammo scarsi. Eppure giocai sempre da titolare. Ma il mio ricordo di Torino resta positivo, imparai molto – confessa -. Galatasaray? Sono sincero, non fu facile accettare. C’era il Manchester City che mi voleva e avevo già un pre-accordo con il Paris Saint Germain. Ma, sono onesto, il Gala arrivò con un’offerta importante a livello economico. Ci pensai, c’era Taffarel, chiesi a diverse persone e alla fine scelsi di andare in Turchia. Trovai una tifoseria spettacolare. Vinsi subito diventando importante per la squadra. Parliamo di anni bellissimi e ricchi di soddisfazioni, sia in campo che fuori”.

S.M.

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