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News dal campo

Inter-Juventus 3-5 ai rigori, nerazzurri immensi! Decisivo l’errore di Palacio

Inter-Juventus 5-3 d.c.r., Brozovic festeggiato da Ljajic dopo il momentaneo 1-0 ©Getty Images

COPPA ITALIA INTER-JUVENTUS 3-5 d.c.r. / MILANO – Incredibile Inter! Al ‘Meazza’ i nerazzurri ribaltano il 3-0 dell’andata con la doppietta di Brozovic e il gol di Perisic, inchinandosi alla Juventus che in finale di Coppa Italia sfiderà il Milan  solo ai calci di rigore dove risulta decisivo l’errore di Palacio.

LE FORMAZIONI – Mancini cambia ancora abito alla sua Inter, priva di Miranda e Murillo oltreché di Jovetic, quest’ultimo però riserva da un pezzo. Carrizo e non Handanovic in porta, Juan Jesus e D’Ambrosio, di ruolo terzino e domenica autore del goffo assist a Bonucci, al centro della difesa. Sulle corsie laterali Nagatomo e Santon, che non gioca dal derby del 31 gennaio scorso. L’acciaccato Medel perno di centrocampo con ai lati il rientrante Brozovic e Kondogbia. Tris davanti: Perisic e Ljajic di fianco a Eder. Allegri si affida a un più lineare 4-4-2: a casa o in panchina quasi tutti i big, Cuadrado e Asamoah le freccie dell’arco bianconero, Zaza e Morata in attacco.

SIMBOLO MEDEL – Orgoglio, invocato e messo in campo dall’Inter. Squadra compatta, intensa, che ha voglia del riscatto quella nerazzurra. Il simbolo è Medel: il cileno dirige, lotta, contrasta. E al 16′ ruba palla in modo duro, probabilmente con un fallo, a Hernanes servendo con equilibrio precario a Brozovic che con un tiro chirurgico, non comunque irresistibile batte Neto – colpevole di aver dato una palla infuocata al playmaker bianconero  – e accende la speranza dell’impossibile. La Juventus è moscia e disattenta, lo svantaggio è meritato. Anzi, rischia di subire il raddoppio poco dopo con Ljajic, ma il tiro del serbo prende la parte alta della traversa.

IMPRESA SFIORATA – Raddoppio che invece si materializza al quarto minuto della ripresa: uno-due tra il 22 interista, spostato tra le linee vista l’uscita di Kondogbia (colpo alla testa per il francese, portato al Niguarda) e l’ingresso di Biabiany, ed Eder che crossa basso e teso pescando Perisic, al posto giusto e nel momento giusto per siglare il 2-0. Juve in bambola (entra Barzagli per Lichtsteiner, la difesa diventa a tre), Inter incontenibile. Zaza la salva calciando sul palo, Eder raccoglie e lancia in contropiede l’onnipresente Ljajic che fa tutto bene tranne la conclusione, fuori alla destra di Neto. Poi D’Ambrosio di testa manda di un nulla alto. Ma il tris è nell’aria: Perisic, che ha ampi spazi sulla fascia mancina, sfugge a Rugani che lo atterra in area. Gervasoni dà rigore, Brozovic dal dischetto, con un po’ di fortuna, non sbaglia. La rimonta, alla vigilia impossibile anche solo da pensare, è completata. E allo scadere, sempre il croato, sfiora il poker con un sinistro a giro sul quale Neto risponde presente. Ai supplementari ci arriva meglio la Juventus, almeno sul piano dell’energie. L’Inter non ne ha più, ma riesce a tenere inviolata la porta: con fortuna – Zaza sfiora due volte il gol che avrebbe chiuso i giochi – e grazie alla splendida parata di Carrizo, al 121′, sul tiro a giro di Morata. La finale la Juve se la prende ai rigori: i bianconeri non ne sbagliano nemmeno uno, decisivo l’errore di Palacio. Il tiro del ‘Trenza’ va a stamparsi sulla traversa. Ma da questa sfida esce tutta un’altra Inter, che ora dovrà rialzare la testa anche in campionato, a partire da domenica contro il Palermo.

INTER-JUVENTUS 3-0 / 3-5 d.c.r.
16′ Brozovic, 49′ e 82′ Perisic

INTER (4-3-3): Carrizo; Santon, D’Ambrosio, Jesus, Nagatomo; Brozovic, Medel, Kondogbia (46′ Biabiany); Perisic, Eder (113′ Manaj), Ljajic (75′ Palacio). A disp.: Handanovic, Berni, Telles, Della Giovanna, Gyamfi, Gnoukouri, Melo, Icardi. All.: Mancini

JUVENTUS (4-4-2): Neto; Lichtsteiner (55′ Barzagli), Rugani, Bonucci, Sandro; Cuadrado, Sturaro, Hernanes (71′ Lemina), Asamoah (86′ Pogba); Morata, Zaza. A disp.: Buffon, Rubinho, Padoin, Pereyra, Khedira, Dybala, Favilli. All.: Allegri

ARBITRO: Gervasoni di Mantova
AMMONITI: Juan Jesus, Sturaro. Bonucci, D’Ambrosio, Perisic, Cuadrado, Lemina, Pogba, Santon, Zaza

Raffaele Amato

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