INTER MURILLO / MILANO – Jeison Murillo si è concesso ai microfoni di ‘InterChannel’, raccontandosi a 360° ai tifosi nerazzurri. Queste le sue parole: “Quando ho saputo che l’Inter mi voleva, ero molto felice, non vedevo l’ora di cogliere questa occasione. Non si può dire di no a questa squadra. Sono contento di essere rimasto altri sei mesi al Granada (il colombiano era stato acquistato dall’Inter a gennaio), perché ci siamo salvati e io mi sono conquistato la convocazione alla Copa America, ma appena ho potuto ho rinunciato alle vacanze e mi sono fatto operare per essere subito a disposizione di Mancini. Non vedevo l’ora di arrivare qui. Non ero conosciuto, perché giocavo in una piccola squadra come il Granada, ma ho sempre amato i tifosi nerazzurri da quando guardavo l’Inter in tv per Cordoba. Lui era il capitano di una Colombia fortissima, era un idolo per tutti quanti e sarebbe bello fare quello che ha fatto lui all’Inter. Devo pensare anno dopo anno, per migliorare ancora. Ho cinque anni di contratto e penso solo all’Inter, vorrei dare tante soddisfazioni a questa squadra. Poi chiuderò la carriera al Deportivo Calì, la mia squadra in Colombia, ma manca ancora moltissimo, ci penserò al momento del ritiro”.
“Al Cadice ho lottato per arrivare in Segunda Division, poi trovai tanta fiducia al Las Palmas e infine sono arrivato al Granada. Da lì, la storia la conosciamo tutti. Penso che nella crescita di un ragazzo sia necessario un percorso graduale, arrivare in Europa così giovane non è stato facile perché ti manca tanto la tua famiglia, però stai vivendo il tuo sogno e devi proseguire. Passare dalla Spagna è stato un vantaggio, certamente, perché lì si parla lo spagnolo come a casa mia e questo mi ha permesso di ambientarmi più facilmente nel vostro continente”.
“Mancini è molto tranquillo, rispetto sempre le sue scelte e imparo molto dai suoi insegnamenti. Così come imparo tanto da Miranda, che è una grandissima persona, con tanta esperienza: per me è un’occasione importante averlo vicino, cerco di carpire ogni minimo dettaglio e questo Joao lo sa (ride, ndr). Un compagno preferito? Vado d’accordo con tutti, in ritiro sto in camera con Medel sin dall’inizio della stagione, ma sto bene insieme a tutti quanti. Il mio gol contro il Frosinone? Un momento molto bello. Mi piace sempre fare gol, ma il primo mi resterà sempre nel cuore per l’emozione di aver segnato con questa maglia così importante, l’ho anche dedicato alla mia ragazza. Sabato contro di loro non sarà facile, in casa sono compatti e dovremo stare attenti e concentrati per non rischiare niente. Terzo posto? Non è ancora finita, la cosa ci è un po’ sfuggita di mano, ma non dobbiamo abbatterci, restando concentrati si può raggiungere tutto. Cerchiamo di finire al meglio questo campionato. La partita con il Torino è stata strana, è difficile trovare un senso a quello che è successo, ma dobbiamo alzare la testa e continuare a lavorare, perché tutto tornerà alla normalità. Il difensore più difficile da marcare in Italia? Higuain, senza dubbio. Quest’anno è stato imprendibile, mi ha sorpreso moltissimo perché nonostante il fisico robusto riesce a fare delle cose impensabili”.
“La Nazionale? E’ una bellissima cosa, come è bellissimo cantare l’inno con gli occhi chiusi. Indossare quella maglia ti regala emozioni fortissime, ho sempre sognato tutto questo fin da quando ero bambino. Volevo sfondare nel calcio, me lo sono sempre imposto, e adesso lavoro per essere il migliore al mondo. In Colombia mi chiamano “la Muralla”. Voglio continuare a lavorare come sto facendo, per ripagare la fiducia e l’affetto di tutti. Il gol contro il Brasile mi ha regalato un’emozione fantastica, è stato bello segnare all’esordio in Copa America contro una squadra che non battevamo da tanti anni”.
Alessandro Caltabiano