FUTURO INTER / TORINO – Inter, è domani la “riunione” con Thohir. Che, naturalmente, sarà una videoconferenza, considerato che il tycoon indonesiano è impegnato dall’altra parte del mondo. È ‘Tuttosport’ ad analizzare la situazione in casa nerazzurra, spiegando quali sono i “sette pezzi del Tangram” (antico gioco cinese, come cinesi sono gli interlocutori della società interista) che il magnate è chiamato a ricomporre, facendo il punto della situazione.
JINDONG CONTRO MORATTI – Come già emerso nei giorni scorsi, Zhang Jindong, proprietario della Suning Commerce Group, vorrebbe rilevare il 20% dell’Inter (un 14% da Thohir e un 6% da Moratti) in cambio di 80 milioni di euro, ma l’ex presidente nerazzurro si oppone fortemente a questa soluzione: “Non vendo le mie quote“. Jindong potrebbe comunque entrare in società, ma deve trovare un’altra via e, soprattutto, aspettare il via libera del governo cinese, che ha sempre l’ultima parola in caso di operazioni finanziarie all’estero.
ELETTRODOMESTICI – Anche di questo si è parlato nell’articolo su citato. L’approdo del magnate cinese all’Inter non sarebbe certo fine a sé stesso o dovuto alla passione per il calcio. In ballo, c’è soprattutto l’ingresso nel mercato italiano degli elettrodomestici, con la Suning Commerce Group che spera appunto di utilizzare il club nerazzurro come “sponda” in questo senso.
ZHANG AZIONISTA DI MAGGIORANZA? – Nei piani di Zhang, secondo quanto ammesso dal suo entourage, ci sarebbe la scalata ai vertici della società interista, della quale vorrebbe diventare primo azionista entro il 2018. Per questa eventualità, avrebbe pronto un piano da 400 milioni di euro.
SCONTRO FRA TITANI – I progetti di Zhang Jindong si scontrano con quelli di Wang Jing, altro miliardario cinese, presidente del colosso delle telecomunicazioni Bejing Xinwei, oltreché esponente di rilievo di Cina Railways Construction Company, società che nel 2012 prese contatti con l’allora presidente Moratti per acquisire il 15% delle quote nerazzurre. La CRCC poi si defilò, ma adesso sembra voler tornare in corsa… con Wang Jing che, per dare il via alle operazioni, pone una condizione ferrea: il ritorno di Moratti alla presidenza.
FUTURO DAGLI OCCHI A MANDORLA – La società che è principale sponsor dell’Inter, Pirelli, è ormai controllata da Chem China. Un’altra società che ha stretto recentemente una partnership commerciale con la società nerazzurra, Volvo, è di proprietà cinese già dal 2010. Il nume tutelare Inter sul fronte dei diritti tv si scrive Infront, ma si legge Wanda, multinazionale cinese da tempo proprietaria di Infront. Difficile ipotizzare un’inversione di tendenza, anzi, per il futuro si può soltanto mettere in conto un aumento costante della stessa.
Alessandro Caltabiano