Inter-Udinese, Mancini: “Mi aspettavo di più. Ma con due campioni…”

Mancini-Inter
Mancini in conferenza stampa ©Getty Images

INTER-UDINESE MANCINI CONFERENZA STAMPA / MILANO – Si è conclusa da pochi minuti la conferenza di Roberto Mancini alla vigilia di Inter-Udinese. Queste le dichiarazioni del tecnico nerazzurro:

Quarto posto fallimento? Intanto aspettiamo, vediamo quello che sarà il 15 maggio, poi tireremo le somme e vedremo da dove ripartire. C’è il problema del gol? Sicuramente è il nostro problema maggiore, lo abbiamo avuto dall’inizio, anche quando eravamo primi in classifica e vincevamo 1-0. I 44 gol che abbiamo fatto sono un po’ troppo pochi…”. Com’è possibile costruire tanto e non segnare? “È possibile, il calcio è così, tu puoi dare certe cose per scontate ma poi alla fine non succedono. I giocatori hanno fatto delle cose buone, nessuno avrebbe immaginato di vedere Jovetic fermo a 4 gol, Ljajic a 2, Rodrigo a 2. La colpa non è dei giocatori, ma bisogna cercare di migliorare, c’è troppa differenza rispetto alle squadre che abbiamo vicine in classifica. Questo non vuol dire che bisogna per forza dare la colpa a qualcuno, sono momenti che a volte accadono. Da Eder ci aspettavamo 6-7 gol, tira e la palla esce di un millimetro, nel derby dopo 3′ gli capita una palla di testa ma la colpisce male… Senz’altro dobbiamo migliorare, ma questo non vuol dire che per forza bisogna incolpare qualcuno”.

Cosa serve per migliorare? L’esperienza non basta, ci vuole la qualità, servono giocatori che siano pronti e sappiano cosa fare, a volte non c’è tempo per riflettere. Non c’è più l’Inter di dieci anni fa, questo bisogna metterselo in testa: siamo giovani, stiamo ricostruendo, e per ricostruire a volte bisogna passare anche dalle delusioni. Io ho sempre detto che non eravamo pronti per lo Scudetto, tutti credevate che lo dicessi per scaramanzia ma io sapevo che c’erano squadre più pronte. Poi, evidentemente non siamo stati abbastanza bravi per restare in testa. Però i margini ci sono, abbiamo Miranda che è un grande difensore voluto da tutti, abbiamo Murillo e Kondogbia hanno grandi qualità e sono molto giovani, abbiamo Perisic che ugualmente è voluto da tutti. Il mio voto basso? Mi son dato un voto basso perché io sono il responsabile, la squadra è al mio comando. E non è un messaggio velato a Thohir perché voglio lasciare l’Inter, il giorno che voglio andar via vado da Thohir e glielo dico. Voi pensate ai risultati, io faccio un altro lavoro e un po’ di calcio ne capisco… quando vinco, quando perdo no (ride, ndr). Io i miglioramenti li vedo chiaramente, a volte facciamo fatica ma mi sembra abbastanza normale considerato che siamo nel pieno di un processo di ricostruzione”.

Se venderemo qualcuno? Io vorrei tenere tutti, come avrei tenuto i calciatori che sono andati via in estate. Però ci sono delle esigenze che dobbiamo tenere in considerazione, vedremo. Cambiamenti in attacco? Le squadre solitamente migliorano e arrivano a degli obiettivi perché tengono la stessa squadra per qualche anno, chiaramente quando si gioca insieme da tanti anni si può soltanto migliorare. Per questo sarebbe giusto fare solo qualche ritocco. Jovetic? Essendo un giocatore tecnicamente straordinario poteva fare molti più gol, però penso che abbia incontrato qualche difficoltà per il fatto di doversi integrare e per essere stato fuori per un periodo, anche per scelta tecnica, forse non l’ha vissuta benissimo. La formazione di domani? Forse cambieremo qualcosa, bisognerà vedere come saranno le condizioni dei ragazzi che hanno giocato a Genova”.

“L’Udinese è in un buon momento, è salvo e non ha più niente da perdere, giocherà con grande tranquillità. Ha battuto il Napoli e avuto anche altri risultati importanti. Sicuramente non sarà una partita facile, per noi sarebbe importante vincere per cercare di tenere uno spiraglio aperto perché non si sa mai. Melo-Medel? Non avevamo Kondogbia e poi hanno giocato bene, non hanno fatto male, servivano per sostenere quattro giocatori offensivi. Le occasioni le abbiamo avute ma non siamo riusciti a sfruttarle. Come faremo il mercato? La base c’è, adesso abbiamo qualità e non si possono fare troppi acquisti, anche perché non tutti i calciatori possono giocare nell’Inter: questa maglia pesa, richiede personalità, ‘San Siro’ è uno stadio pesante. Piuttosto che fare quattro  o cinque acquisti, sarebbe molto meglio prendere uno o due campioni. Abbiamo una buona base ma con due innesti importanti possiamo arrivare al massimo”.

Alessandro Caltabiano

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