INTER VAMPETA / MILANO – Vampeta a ‘La Gazzetta dello Sport’ ha spiegato perché la sua esperienza all’Inter è durata pochissimo: “Dopo un allenamento, Tardelli, l’allenatore all’epoca appena arrivato, mi disse che non mi conosceva proprio. Io gli risposi che neanche io lo conoscevo e me ne andai. Rimasi 7-8 mesi all’Inter. A chiedere il mio acquisto era stato Lippi, che se ne andò dopo il primo k.o., non Tardelli. Con lui ero demotivato. Avevo delle altre chance in Italia, come Fiorentina e Roma. Sarei potuto andare in Spagna ma finii al PSG. All’Inter c’erano tanti stranieri: Zanetti, Zamorano, Recoba, Cordoba, Frey… Gli italiani invece erano pochi: Pirlo, Vieri, Di Biagio. Diventai amico di Robbie Keane, l’irlandese. Io non parlavo né l’inglese né l’italiano. Ci capivamo a gesti, scambiando qualche parola – ha detto l’ex nerazzurro che poi ha parlato di Ronaldo raccontando un divertente episodio -. Quella stagione (2000-2001) fu fuori per infortunio. Rimase molto tempo in Brasile per recuperare. Però avevamo giocato insieme al PSV nel ’94-95. Una volta andai a casa sua, in un condominio dove abitavano pure Dida, Roque Junior e altri. Ero già sbronzo quando andai a pigliare una bottiglia di vino dalla sua cantina. E me la scolai. Ma era il vino regalatogli da papa Giovanni Paolo II in una visita in Vaticano… Ronaldo si incazzò, voleva che gliela pagassi. Ma il vino sapeva d’aceto… Un’altra volta in Brasile mi invitò a cena in un ristorante. Era con 5 donne. Quando li incontrai avevo già bevuto 3-4 caipirinha e gli chiesi: ‘Chi sono le donne e chi sono i trans? Io voglio stare solo accanto alle donne‘. Le ragazze se la risero di gusto. Ronie un po’ meno, ma scherzavo… La mia foto sulla copertina di una rivista gay? E’ vero, ma non sono mai stato gay“.
R.A.