INTER PRIMAVERA BALDINI DELLA GIOVANNA RADU INTERVISTA/MILANO-L’ultima puntata di Internos, sul canale tematico nerazzurro, è tutta improntata sui giovani della Primavera. Presenti in studio, tre ragazzi della squadra di Stefano Vecchi, semifinalisti al torneo di Viareggio e vincitori della Coppa Italia di categoria: Enrico Baldini, Fabio Della Giovanna e Ionut Radu. La prima domanda, riguarda l’emozione di quella finale giocata proprio a San Siro. Queste le loro risposte: “Una sensazione indescrivibile” per Radu. Emozione unica anche per il capitano Della Giovanna: “A San Siro ricordo di aver giocato qualche partita amichevole prima del campionato, quando ero piccolo, ma una partita del genere non l’avevo mai giocata”. Sulla differenza, tra il campionato Primavera e la serie A, rispondono all’unisono: “Servono anni di esperienza, c’è ancora un po’ di gap tra il nostro campionato e la prima squadra. Adesso come adesso sarebbe difficile, anche perché il campionato italiano è molto difficile”. Sull’accezione di essere giovani giocatori dell’Inter, risponde prima Baldini: “Nei ritiri a inizio anno si cerca di fare gruppo, per conoscere i nuovi arrivati’. Poi il portiere Radu aggiunge: ‘Io ho imparato in pochi mesi l’italiano stando con i ragazzi, anche perché è piuttosto simile al rumeno”. Infine sempre Baldini, specifica: “Essere un giocatore dell‘Inter è una grande responsabilità, è una delle società migliori a livello europeo”. Per finire, domande personali ai tre ospiti e si inizia con il portiere, a cui chiedono a chi si ispira e lui dice: “Facile dire Samir. Mi piace molto De Gea, studio il suo stile perché è uno dei migliori”. Discorso diverso per Baldini, che ha scelto di diventare calciatore per seguire le orme del fratello e infatti dichiara: “Giocavamo sempre davanti a casa mia, lui ha sette anni più di me. A tre anni e mezzo giocavo con lui e non ho più smesso. Il mio idolo è Cristiano Ronaldo“. Il capitano Della Giovanna chiude l’intervista dicendo: “Essere capitano vuol dire alzare la coppa quando la tua squadra vince, ma anche essere responsabile nelle sconfitte”.
Luigi De-Stefani