PANCHINA INTER MANCINI SIMEONE / MILANO – “Non ho problemi ad iniziare la stagione con il contratto in scadenza”. Nella conferenza stampa della vigilia dell’ultima giornata di campionato Roberto Mancini ha messo tutte le carte in tavola. Considerato che la partita contro il Sassuolo è ininfluente per la classifica dell’Inter, tanto che l’allenatore jesino per la prima volta ha annunciato quasi tutta la formazione, a tenere banco è stato soprattutto il discorso legato al futuro tecnico dei nerazzurri. Come è noto, il contratto del Mancio scade a giugno 2017 e per ora sono state avviate le trattative per il rinnovo nonostante il vice presidente Javier Zanetti da Pechino abbia dichiarato che “lui è il nostro fuoriclasse, andiamo avanti insieme”. Da un lato il patron Erick Thohir, scottato dal precedente con Mazzarri, non vuole avere fretta di prolungare il contratto dell’attuale allenatore con il rischio di doverlo poi licenziare dopo qualche mese. Dall’altro è lo stesso Mancini che non è molto intenzionato ad estendere la sua permanenza alla Pinetina: considerata anche la prima esperienza alla guida della ‘Beneamata’, con il prossimo sarebbero quasi 7 anni nello stesso club, un tempo sufficiente per considerare il suo cammino concluso. Ma il Mancio vuole chiudere in bellezza, per questo ieri ha alzato la voce: vuole un’Inter competitiva da lasciare – se non con lo scudetto sul petto – almeno con la qualificazione in Champions League.
Una condizione che potrebbe agevolare ed anticipare il grande sogno: quello di portare Diego Pablo Simeone sulla panchina nerazzurra. L’allenatore argentino potrebbe accettare l’avventura alla guida dell’Inter anche a partire dalla prossima estate qualora dovesse compiere l’impresa con il suo Atletico Madrid, battendo i cugini del Real ed alzando al cielo la Coppa dalle grandi orecchie nella finale del ‘Meazza’. Uno scenario che ricorda molto, a parti invertite, quello di Mourinho che vinse la Champions con l’Inter a Madrid e ivi restò per guidare le ‘Merengues’ la stagione successiva. Le alternative, sempre a patto che si consumi in anticipo il divorzio con Mancini, portano al ritorno di Leonardo (sponsorizzato da Moratti, ma molto legato al Psg ed al ruolo dirigenziale) o all’olandese De Boer, pallino di Thohir appena dimessosi dall’Ajax.
Maurizio Russo
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