Inter,G. Facchetti: “I tifosi non si saziano con le somme faraoniche”

Gianfelice Facchetti - Getty Images
Gianfelice Facchetti – Getty Images

INTER GIANFELICE FACCHETTI INTERVISTA/MILANO- Il Suning Commerce Group, è diventato il nuovo proprietario dell’Inter e il quotidiano ‘L’avvenire’, ha voluto intervistare in merito Gianfelice Facchetti. Gli hanno chiesto, se avesse nostalgia del passato e lui ha spiegato: ” Non particolarmente, perché ormai così va il calcio, il quale è diventato un comparto dello show business e risponde più alle regole dello spettacolo che a quelle dello sport”. Poi ha proseguito: “Alla maggioranza dei tifosi brillano gli occhi dinanzi a certe cifre stellari che porterebbe il nuovo colosso cinese. La minoranza invece è quella che avrebbe preferito un profilo più basso, magari con un’identità più legata alla città di Milano. Io mi schiero con l’estrema minoranza, cioè con quelli che pensano che era ora di smetterla di giocare a “rischiatutto”, ma che la pancia del tifoso non si sazia sbandierando somme faraoniche, ma piuttosto con i contenuti tecnici e se possibile culturali, ossia una maggiore attenzione alla storia e la tradizione dell’Inter e quindi anche alla nostra lingua. Negli ultimi tre anni da Thohir non ho sentito rilasciare un’intervista in italiano. Ai nostri tecnici che vanno a lavorare all’estero è richiesta la conoscenza della lingua di quel Paese, penso che anche i cinesi abbiano il dovere di imparare l’italiano per comprendere meglio anche la realtà in cui si sono calati e per non dare l’impressione che non sono qui solo di passaggio”. Gli domandano se teme che anche i nuovi proprietari possano fare come Thohir e rimanere per poco tempo e lui ammette: “Visti i precedenti un minimo di timore c’è per forza. Per innamorarsi ogni proprietà ha bisogno di vedere dei risultati, ma quelli specie nel calcio arrivano solo se si ha una leadership solida e organizzata”. Gli domandano, se ha in mente un modello particolare e lui dice: “In Italia direi al gruppo cinese di guardare al modello Sassuolo: lì dal presidente Squinzi all’area tecnica fino allo stadio di proprietà c’è la dimostrazione che si possono realizzare delle bellissime cose e senza necessariamente svenarsi”. Gli chiedono, chi consiglierebbe di tenere della ‘Vecchia Inter‘ ai nuovi proprietari e lui dichiara: “Nell’Inter del 2010, quella del “triplete”, c’erano tante figure carismatiche…In questo momento non mi pare il caso di mettere in discussione la panchina di Roberto Mancini: conosce la piazza ed ha ancora una buona scorta di riconoscenza da parte dei tifosi per quello che ha fatto in passato”. Gli fanno notare che il calcio è spettacolo e visto che Gianfelice è un attore, gli chiedono che ruolo avrebbe se fosse nell’Inter e lui risponde: “Potrei fare il presidente inteso come “regista”, cioè colui che spiega ai cinesi che stanno giocando con le emozioni di milioni di tifosi nerazzurri e devono recitare bene la loro parte. Dovranno essere bravi nella narrazione se vogliono far capire alla gente che le cose stanno cambiando e che la fortuna della società deriverà da questo nuovo spettacolo che intendono allestire, possibilmente assieme a tutti noi appunto che siamo nati e cresciuti con l’Inter nel cuore”.

 

Luigi De-Stefani

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