CALCIOMERCATO INTER MANCINI / EUGENE (Stati Uniti) – Nove giorni fa titolammo un nostro editoriale “Inter-Mancini, è finita…”. Non eravamo e non siamo veggenti, semplicemente avevamo chiara una cosa: il rapporto tra il tecnico nerazzurro e la nuova-vecchia proprietà del club nerazzurro si era rotto definitivamente. Poteva, può e potrebbe andare avanti, questo sì, ma con continue incomprensioni, stilettate, litigi. Insomma, in modo infernale. L’incontro tra lo jesino e Thohir, al quale Moratti avrebbe consigliato di non cambiare guida tecnica, avrebbe solo peggiorato la situazione: il Presidente gli ha ribadito piena fiducia ma che comunque non potrà essere accontentato sul mercato, negandogli il rinnovo del suo contratto in scadenza nel 2017; l’allenatore ha quindi preteso maggiore chiarezza agli occhi dei tifosi, un ridimensionamento pubblico degli obiettivi. Ma si sarebbe anche arrabbiato molto, sempre a proposito del mercato: ha detto di non sentirsi al centro del progetto, ammesso che ora ce ne sia uno, e che si sarebbero potuti aggirare i paletti del Fair Play finanziario attraverso delle triangolazioni con il Jiangsu. Che la squadra, ieri sera sconfitta dal Psg, così com’è non è all’altezza di Roma e Napoli oltreché, naturalmente, della Juventus.
La rottura è totale. Mancini non ha nascosto le tensioni di queste settimane e il distacco dalla società rispondendo sul suo futuro, su quello di Icardi e sul possibile acquisto di Candreva – “Ti sei chiarito con Thohir? Non c’è nulla da chiarire in merito. La situazione è normale, come due giorni fa. Non è cambiato nulla, vedremo nei prossimi giorni. Icardi incedibile? Bisogna chiederlo al presidente. Candreva per completare la rosa? Anche questa è una domanda che dovete fare al presidente” – potrebbe aspettare l’incontro in programma nei prossimi giorni a New York con i rappresentanti del Suning per prendere una decisione definitiva, oppure già in queste ore fare le valigie e andarsene. La strada giusta potrebbe essere quella della risoluzione consensuale. Per sostituirlo quasi a ridosso di agosto, e quindi dell’inizio del campionato, il favorito è Leonardo, ma non vanno trascurati i vari de Boer, Villas Boas e Prandelli, anche loro tre disoccupati.
R.A.
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