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Inter ricorda Giuseppe Meazza: “Simbolo della nostra storia”

Inter ricorda Giuseppe Meazza

INTER TWITTER MEAZZA / MILANO – Sul proprio profilo Twitter l’Inter ha ricordato Giuseppe Meazza nel giorno e mese della sua nascita, avvenuta per l’appunto il 23 agosto 1910: “Simbolo della nostra storia, icona della nostra casa. Auguri ‘Pepin‘”, il tweet del club di corso Vittorio Emanuele. In carriera il ‘Folber’ ha indossato la maglia nerazzurra ben 408 volte realizzando 284 gol.

Giuseppe Meazza e l’Inter, una storia eterna

“All’età di 13 anni Giuseppe Meazza fu clamorosamente rifiutato dal Milan poiché ritenuto troppo magrolino ed esile. Fu invece accolto a braccia aperte nelle giovanili dell’Internazionale: Meazza fu casualmente addocchiato per le strade di Milano da un osservatore dell’Inter che lo vide palleggiare abilmente e che non ci pensò due volte a fargli indossare la casacca nerazzurra. A 14 anni compiuti Giuseppe Meazza entrò quindi a far parte dell’Internazionale disputando il campionato ragazzi. Inizialmente Meazza fu impiegato nelle giovanili come difensore e non gli fu concesso di dare sfogo al suo istinto di goleador ma, fortunatamente, l’allenatore delle giovanili pose rimedio velocemente a questo suo errore.

Fu Fulvio Bernardini a scoprirlo e ad insistere presso l’allenatore dell’Inter, Arpad Weisz, affinché lo inserisse in prima squadra: Bernardini (che sarebbe diventato in seguito un importante allenatore e scoprì numerosi altri giocatori, fra cui un altro che sarebbe poi diventato centravanti dell’Inter, Alessandro Altobelli) si fermava sempre più spesso, al termine degli allenamenti, a osservare estasiato, tra i ragazzi delle giovanili, quel ragazzino che con il pallone tra i piedi faceva meraviglie. Bernardini, si narra, fu tanto insistente e convincente che alla fine Weisz volle visionarlo personalmente. Weisz si rese conto che Bernardini non aveva esagerato: a 16 anni il ragazzo fu aggregato in prima squadra e a 17 anni Giuseppe Meazza esordiva nell’Inter, nella Coppa Volta.

Fu in quell’occasione che gli fu dato il soprannome di “Balilla”: quando l’allenatore Weisz lesse nello spogliatoio la formazione, annunciando la presenza in squadra di Meazza fin dal primo minuto, un anziano giocatore dell’Inter, Leopoldo Conti, esclamò sarcastico: “Adesso andiamo a prendere i giocatori perfino all’asilo! Facciamo giocare anche i balilla!”.

L’Opera Nazionale Balilla, che raccoglieva tutti i bambini dagli 8 ai 14 anni, era stata costituita nel 1926 e così allo scherzoso “Poldo” venne naturale apostrofare in quel modo il giovanissimo esordiente. Ma si sarebbe ricreduto presto: Meazza, in quella partita giocata contro l’U.S. Milanese, segno’ tre gol, assicurando all’Inter la vittoria e facendo capire a tutti che era nata una stella. “Pepin”, come veniva chiamato in dialetto milanese, seguitò a giocare nel ruolo di centravanti nell’Ambrosiana, come era stata ribattezzata l’Inter in epoca fascista in seguito alla fusione con la U.S. Milanese.

Meazza detiene tuttora il record di goal realizzati per un debuttante in serie A, con l’impressionate score di 31 goal nella sua stagione di debutto con l’Inter in serie A (1929-30). L’anno precedente, quando la Serie A ancora non esisteva e il campionato italiano era composto da 2 tornei (Nord e Centro-Sud) con playoff, Meazza disputò 29 incontri, realizzando 38 goal all’età di 18 anni. In quella stagione realizzò per ben due volte 5 goal in un unico incontro: il 6 gennaio 1929 nella partita Inter – Pistoiese terminata 9 a 1 e il 17 marzo 1929 in Inter – Verona, terminata 9 a 0. La stessa stagione (1928-29), il 12 maggio 1929, realizzò 6 goal nella partita Inter – Venezia 10 a 2. Il 27 aprile 1930 l’Inter sfidò per la prima volta nella sua storia la Roma a Milano: l’Inter vinse 6 a 0 e Meazza realizzò quattro reti, realizzando i primi tre goal in soli tre minuti di gioco.

Con Meazza l’Inter (rinominata nel frattempo Ambrosiana Inter per volontà del regime fascista) vinse tre campionati (1930 – 1938 – 1940) e una Coppa Italia nel 1939. Il campionato del 1930 fu il primo vinto dall’Inter dal 1920: nella partita decisiva per l’assegnazione del titolo nazionale, l’Inter stava perdendo 3 a 0 contro il Genoa e Meazza realizzò tre reti nel secondo tempo permettendo ai nerazzurri di agguantare il pareggio e vincere il titolo. Giuseppe Meazza è stato capocannoniere della serie A per tre volte (1930 – 1936 – 1938), capocannoniere della Divisione Nazionale nel 1929 e capocannoniere della Coppa Mitropa per tre volte (1930 – 1933 – 1936).

Durante la stagione 1933, Meazza fece una scommessa con Giampiero Combi, portiere della Juventus e capitano della Nazionale Italiana campione del mondo nel 1934. Combi sfidò Meazza, affermando che nessuno, neanche Meazza, sarebbe mai stato in grado di scartarlo per realizzare un goal. Meazza accettò la sfida. Combi fece anche un’altra scommessa con Meazza. Alcune settimane prima, durante un allenamento con la Nazionale, Meazza realizzò un goal con una stupenda rovesciata al portiere juventino. Combi scommise che non sarebbe mai riuscito a ripetere la prodezza durante una partita ufficiale. La seguente partita tra l’Ambrosiana Inter e la Juventus si disputò presso l’Arena Civica di Milano il 25 maggio 1933. Meazza realizzò due stupende reti. La prima con una rovesciata identica a quella fatta in allenamento. Per il secondo goal, Meazza dribblò una serie di difensori prima di eludere con una finta il malcapitato Combi e insaccare in rete. A Combi non restò che stringere la mano al grande Peppino Meazza.

A volte la sua passione per lo champagne e le donne gli causò alcuni problemi con la dirigenza interisti: “Fortunatamente abitavo vicino allo stadio e lo raggiunsi in un attimo. I miei compagni di squadra e l’allenatore mi guardarono con disapprovazione. Mancavano solo cinque minuti al fischio dell’arbitro, quindi mi cambiai rapidamente e raggiunsi i miei compagni in campo. Potei sentire i dirigenti dire “Parleremo con lui dopo e capiremo cosa è successo”. Fortunatamente realizzai una tripletta e nessuno disse una parola!”, raccontò una volta Giuseppe Meazza, morto a Rapallo il 21 agosto del 1979.

Fonte: www.giuseppemeazza.it

 

Raffaele Amato

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Raffaele Amato

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