Inter, parla Ribeiro: “Gabigol non è felice. Futuro? Possibile prestito a club italiano”

Inter, Gabigol (Getty Images)
Inter, Gabigol (Getty Images)

CALCIOMERCATO INTER AGENTE GABIGOL / “A gennaio ci concentrermo sulle cessioni”. Così Javier Zanetti sulle prossime strategie di mercato del club nerazzurro, a margine della festa celebrativa per i quindici anni dalla nascita della Fondazione ‘Pupi’. Chi potrebbe lasciare l’Inter nella sessione di riparazione? La lista è piuttosto lunga e certamente comprende Gabriel Barbosa, in arte Gabigol. Quello che doveva essere il fiore all’occhiello, la pietra miliare del nuovo corso targato Suning – considerato l’investimento da 29,5 milioni e la successiva presentazione in pompa magna – finora si è rivelato solo un oggetto misterioso adatto solo a scaldare la panchina. In circa quattro mesi l’attaccante brasiliano ha calcato il campo per scarsi venti minuti contro il Bologna, poi il nulla.

“Possibile prestito in Italia”

Proprio perché è stato pagato molto, l’Inter ha intenzione di privarsene esclusivamente con la formula del prestito. Questa è una soluzione discussa già dalla proprietà interista con il suo agente, e che lo stesso ha confermato e avallato – manifestando un certo fastidio per la situazione del suo assistito – ai microfoni di ‘Radio Bandeirantes’ -.  Gabriel non è affatto felice in questo momento, perché gli viene mai concessa la possibilità di scendere in campo. Dopo de Boer, anche Pioli non gli sta offrendo alcuna possibilità – le parole di Wagner Ribeiro -. A gennaio vogliamo che la situazione si risolva. Se non entra in campo nemmeno quando l’Inter è sotto di tre gol come a Napoli, quando giocherà?”.

A sentir l’agente, il ritorno al Santos non è da escludere del tutto: “Esiste questa possibilità, anche se per lui sarebbe un passo indietro”. Più probabile, però, il trasferimento a titolo temporaneo in un altro club italiano. Ribeiro spiega il perché: “Andando in prestito all’estero, i nerazzurri perderebbero il posto extraUe occupato da lui in estate. No, se restasse in Italia”.

R.A.

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