INTER NEWS / MILANO – Sacchi analizza il momento dell’Inter. L’ex tecnico del Milan, nel corso di un’intervista concessa alla ‘Gazzetta dello Sport’, ha parlato dell’apporto dato alla squadra nerazzurra da Pioli e dei possibili colpi di mercato della dirigenza interista. Queste le parole di Sacchi: “C’è una premessa da fare, e cioè che Pioli quando è stato ingaggiato si trovava nelle condizioni peggiori in cui si possa trovare un allenatore: squadra non costruita da lui, poca interazione tra i giocatori non solo a livello tecnico ma anche psicologico. Non è soltanto una questione di vittorie, ma anche di come la squadra di approccia alle partite e agli avversari: adesso i nerazzurri hanno uno spirito di gruppo, e giocatori che si sacrificano, corrono e riescono a rimettere in piedi partite che sembrano perdute”.
Sacchi: “Pioli umile e valido. Bisogna lasciarlo lavorare”
Sacchi aggiunge: “Pioli è una persona modesta ma valida, lo conosco da tanti anni. Cerca sempre di migliorarsi e non si accontenta: all’inizio le sue squadre provavano prima a non prenderle e giocavano in contropiede, adesso invece provano a imporre il gioco e la propria identità. Bravo. Diamogli il tempo di lavorare, è all’Inter solo da due mesi. La cosa importante è che abbia messo al centro del progetto il gioco e non il singolo”. Il 2017 comunque è ancora incerto: “I segnali sono buoni, la squadra c’è e i giocatori seguono l’allenatore. È tornato l’entusiasmo, insieme all’autostima. L’unico difetto che trovo è che vorrei più italiani in squadra… anche se si chiama Internazionale”.
Sacchi: “Gagliardini ottima operazione. L’Inter ha la storia ma…”
In quest’ottica, secondo Sacchi, si inserisce a meraviglia l’operazione Gagliardini: “È un ragazzo serio, lo conosco bene da quando giocava nelle giovanili azzurre. Mi auguro che possa mettersi in mostra, ha grandi qualità e tanta passione. Inter e Milan hanno la storia dalla loro parte, ed è un valore morale importante che può regalare punti. Il Napoli e la Roma però non sono ostacoli facili da superare, perché giocano bene. Diciamo che Inter e Milan possono lottare fino in fondo e, considerate le premesse che c’erano, non è una brutta prospettiva”.
Alessandro Caltabiano