ANALISI INTER MERCATO / L’Inter è stata la regina italiana di un mercato noioso per non dire noiosissimo per tanti motivi, su tutti la mancanza di soldi e un campionato concluso per molte squadre che di conseguenza hanno evitato di sprecare anche quel poco che potevano sprecare. Non sono arrivati un terzino e un centro-mediano, ovvero i rinforzi che servivano davvero, però ad Ausilio e di riflesso anche a Suning si può rimproverare poco considerata l’impossibilità causa Fair Play finanziario di muoversi a proprio piacimento che, tuttavia, non ha impedito – tralasciando l’arrivo in prestito di Sainsbury per fare un favore al Jiangsu – l’investimento per un giovane di grande prospettiva e già di ottimo presente come Gagliardini, strappato alla concorrenza della Juventus checchè ne dica Marotta e il tenersi stretto i cosiddetti big, a conferma che i cinesi guardano sì al bilancio ma soprattutto ai traguardi sportivi (la Champions quest’anno).
Inter, il meglio deve ancora venire
Il primo obiettivo, cioè sfoltire la rosa, è stato raggiunto con meno affanni del previsto ma, come previsto, senza l’incasso di un quattrino almeno nell’immediato: tolto il risparmio sul monte ingaggi, la speranza di vedere qualche euro è tutta su Jovetic, col Siviglia che nel caso esercitasse il diritto di riscatto sarebbe costretto a versare nelle casse interiste 14 milioni di euro. Il bello per l’Inter arriverà senz’altro nella prossima estate, con due barra tre colpi volti a far diventare davvero grande (con Pioli o un altro in panchina, questo lo vedremo più in là) una squadra oggi buonissima ma con ancora lacune importanti.
Raffaele Amato