INTER KONDOGBIA / “Io e mio fratello abbiamo sempre pensato a progettare la nostra vita al di là del calcio. Ho 27 anni, sono uno dei più anziani del Seregno, tuttavia non ho ancora iniziato la mia vita. Avrei potuto fare l’allenatore, però ci volevano troppi diplomi e avrei dovuto gestire dei rompiscatole come me, oppure diventare agente: adesso mi occupo solo degli affari di mio fratello, non lo farei con altri giocatori. Al tempo stesso, ho aperto un’agenzia per lanciare rapper francesi e cantanti di Milano”.
Ai microfoni di ‘Telefoot’ Evans Kondogbia, che su Twitter ha scritto – e poi cancellato – che i prossimi saranno gli ultimi mesi di Geoffrey con la maglia nerazzurra, ha parlato di sé ma soprattutto difeso ed elogiato suo fratello minore rilanciato da Pioli ma finito indietro nelle sue gerarchie nelle ultime gare di campionato: “Le critiche non lo scompongono. Esce poco, si allena bene e mangia regolare. Quando ci fu quell’episodio con de Boer gli chiesi cosa fosse successo, lui mi rispose che ‘non era successo nulla‘ e che l’olandese ‘è un bravo allenatore. Semplicemente non rientro nei suoi piani‘. So che è un giocatore di livello internazionale – ha sottolineato Evans -. Quando all’Inter le cose non andavano bene, mi hanno contattato tre grandi allenatori. Geoffrey mi impressiona, ha lasciato casa che aveva 11 anni e dopo dodici sta per diventare padre per la seconda volta. Il paragone con Pogba? Sono due profili diversi. Lui viene subito dopo Kroos e Sergio Busquets, ovvero calciatori che recuperano palloni facendo giocare bene le proprie squadre pur segnando poco”.
R.A.