INTER ZANETTI / “La vicepresidenza è stata una sorpresa, io volevo solo continuare a rendermi utile. Dopo tre anni posso dire che questa è una nuova fase della mia vita. Mi sento sempre più coinvolto nelle decisioni importanti e apprezzato”. Così Javier Zanetti a proposito del suo ruolo all’interno dell’Inter: “Da vicepresidente supporto l’area sportiva, parlo molto con Pioli e i ragazzi. Ma firmo anche contratti di marketing – ha svelato l’argentino ai microfoni de ‘Il Giornale’ -. Suning vuole che il club sia come una famiglia e mi vuole operativo su tutti i fronti. Ho smesso di giocare e mi sono messo a studiare: non avrei mai voluto fare la figura dell’impreparato a una riunione. Adesso esco da un riunione ed entro in un’altra. Mia moglie scherzando mi dice: ‘Ti vedevo di più quando giocavi’…“.
Zanetti: “Gagliardini incarna i valori dell’Inter. Erede? Mio figlio”
L’ex capitano ha poi preso le distanze dalla Juventus, sempre più acerrima rivale dopo la discussa ultima sfida, prendendo le difese di Mauro Icardi, squalificato due giornate proprio proprio dopo quella partita: “Negli ultimi anni ha ottenuto risultati importanti, a partire dallo stadio di proprietà, ma le nostre idee e il nostro dna sono diversi. L’ultimo derby d’Italia è stata una ‘caramella’ rispetto a quello del 1998… Mauro è stato tradito dal carico di tensione. Si è accorto subito di aver sbagliato, difatti ha chiesto scusa agli arbitri davanti a me. E’ un ragazzo educato che tiene tantissimo al club: merita la Nazionale e per me sarà lui a decidere la sfida con la Roma, che per noi sarà come una finale”. Per Zanetti il calciatore che incarna i valori dell’Inter è il neo arrivato Gagliardini: “E’ educato e professionale. E’ un punto fermo per il presente ma soprattutto per il futuro”. Un futuro all’italiana? Dipende. Se ci sono undici stranieri che pensano solo al bene dell’Inter, è uguale – ha risposto -. Comunque una delle nostre priorità è avere un occhio di riguardo per i giovani italiani. A me piacciono molto Berardi, Bernardeschi e Belotti, ma se investi sui giovani bisogna saperli aspettare”. Come nel caso di Gabigol: “Siamo stati bravi all’inizio, perché l’Inter per lui non doveva essere un punto di arrivo, ma di partenza”. Chiosa su Pioli e il suo futuro: “Del mister mi ha colpito l’umiltà e la cultura del lavoro. La sua scelta è stata un atto decisivo, il primo della nuova gestione. Il mio presente e il mio futuro è l’Inter. Il nuovo Zanetti? Mio figlio. A quattro anni e già corre tanto…”.
R.A.