CAGLIARI-INTER PAGELLE / L’Inter schianta il Cagliari a domicilio con un netto 1-5. Decisivi Banega e Perisic, autori dei primi tre gol nerazzurri, con la sfida che poi viene messa in cassaforte dal rigore segnato da Icardi e dal siluro rasoterra di Gagliardini (al primo gol in Serie A) nei minuti finali.
Handanovic 6,5 L’1-2 del Cagliari vanifica il miracolo compiuto pochi istanti prima sulla punizione di Di Gennaro. Nel primo tempo rischia qualcosa ma viene salvato da Medel, su Borriello difficile fare di più. Nella ripresa resta sostanzialmente inoperoso.
D’Ambrosio 6,5 Il primo tempo è complicato per tutti al di là dei due gol segnati, ma nella ripresa il laterale gioca più tranquillo e riesce a proporsi con maggiore continuità, sfiorando anche il gol con una botta da fuori area. Suo l’errore che permette a Borriello di segnare il momentaneo 1-2, ma il campano pareggia parzialmente i conti siglando l’assist filtrante da cui nascerà il rigore di Icardi.
Medel 7,5 In avvio salva il risultato con una rovesciata sulla linea di porta ad Handanovic già battuto. È soltanto il preludio a un’altra gara in cui il cileno si rivela praticamente insuperabile. Incredibile la sua costanza di rendimento: che venga impiegato a centrocampo o in difesa, in una difesa a tre oppure a quattro, ‘El Pitbull’ non ne sbaglia una.
Miranda 7,5 Riesce a contenere Borriello senza troppi patemi d’animo, mostrandosi sempre lucido e pulito negli interventi. Nel finale sfiora anche il gol con un colpo di testa che però risulta troppo centrale.
Ansaldi 7 Bene quando gioca palla al piede, in fase difensiva invece palesa qualche limite per quanto riguarda la concentrazione. A volte sbaglia qualcosa anche davanti, ma ci mette tantissima intensità tanto che viene fermato dai crampi.
> dall’88’ Nagatomo sv
Gagliardini 7,5 La squadra non sembra in giornata, Kondogbia neppure, per cui la mole di lavoro per l’ex Atalanta cresce a dismisura. Lentamente la partita volge in favore dell’Inter, e nel finale il numero 5 nerazzurro riesce a trovare la prima gioia interista con un missile dalla distanza, una soddisfazione più che meritata per quanto fatto vedere in questi primi due mesi.
Kondogbia 6,5 Il Cagliari ci mette grande fisicità e per lui non è facile districarsi nel pressing avversario; il francese commette diversi falli, spesso con sufficienza esagerata, anche se poi vive una fase di crescita costante sfiorando anche il gol di testa.
Candreva 7 L’ex Lazio non riesce a incidere particolarmente, anche se è da sottolineare il gran numero di palloni giocati sulla sua corsia di competenza. I cross non vanno mai a buon fine, ma per la difesa del Cagliari è una costante spina nel fianco.
Banega 8 Il gol di Perisic è più che altro roba sua, ma la perla del ‘Tanguito’ è il calcio di punizione disegnato oltre la barriera per il momentaneo raddoppio nerazzurro. Primo tempo da protagonista assoluto, al di là della retorica sulle sue difficoltà in fase di non possesso.
> dal 76′ Joao Mario 6,5 Entra bene in partita e serve subito un assist a Icardi, che però manda sulla traversa.
Perisic 8 Si mette in mostra con qualche recupero difensivo, ma il suo apporto in avanti è abbastanza sterile finché non segna lo 0-1 con un inserimento determinante, premiato dal bell’assist di Banega e da uno stop al volo impeccabile. Nella ripresa chiude di fatto la partita con un’altra marcatura, stavolta con un destro a giro che non lascia scampo a Gabriel.
> dal 73′ Eder 6 Buon atteggiamento, ma non ha le occasioni per incidere sul match.
Icardi 7 Prima frazione piuttosto complicata, trova pochi spazi e non sempre viene servito nel modo giusto. Il secondo tempo comincia benissimo: buona difesa di palla e assist a Perisic per il terzo gol nerazzurro. Poi l’argentino si mette in proprio, procurandosi il rigore e trasformandolo per l’1-4. Nel finale colpisce anche una traversa.
Pioli 7,5 Scelte impeccabili e scommesse tutte vinte. La gara non inizia nel migliore dei modi per l’Inter, che accusa eccessivamente il pressing del Cagliari non riuscendo a imporre il proprio gioco. A sbloccare la gara sono due invenzioni di Banega, quest’oggi preferito a Joao Mario; il Cagliari poi si lancia all’arrembaggio e accorcia le distanze con Borriello, ma nella ripresa l’Inter è bravissima a chiudere la partita allentando la pressione, giocando da squadra e sfruttando le occasioni decisive. Un peccato non aver visto all’opera Gabigol, il largo risultato di oggi poteva offrire l’occasione giusta per dargli continuità.
CAGLIARI
Gabriel 5 Non ha colpe particolari sui gol subiti, causa però il rigore.
Pisacane 5 Lascia troppo spazio a Perisic, come sullo 0-1.
Alves 6 Gioca bene, ma paga le colpe dei suoi compagni.
Capuano 6 Candreva dalla sua parte non combina granché.
Isla 5 Non riesce mai a contrastare i nerazzurri, male.
Ionita 6 Si inserisce bene, ma senza successo.
Di Gennaro 5 Colpevole sull’1-3 che chiude i giochi.
Barella 5,5 Fatica su Banega, ma serve l’assist a Borriello.
Padoin 5,5 Punta troppo sulla fase difensiva, non aiutando davanti.
Joao Pedro 5 Male, sciupa alcune occasioni pericolose.
Borriello 6,5 Chirurgico, non sbaglia nell’unica vera occasione da gol.
Rastelli 5,5 Cagliari ben messo in campo, i primi 30′ si rivelano molto complicati per l’Inter. L’equilibrio viene spezzato dalla maggiore qualità dei nerazzurri, con Banega e Perisic bravi a salire in cattedra, anche se i rossoblu provano a restare in partita trovando anche l’1-2 con Borriello. In avvio di ripresa l’Inter trova poi il terzo gol, il Cagliari lentamente si disunisce e smette sia di rendersi pericoloso, sia di giocare con la verve che nella prima mezz’ora aveva messo in difficoltà gli ospiti.
Arbitro Di Bello e assistenti Niente di particolare da segnalare. L’unico episodio decisivo è il rigore concesso all’Inter, un rigore che ci sta, considerando che l’argentino arriva prima sul pallone e viene toccato da Gabriel. In precedenza l’argentino aveva già chiesto il penalty per un fallo da ultimo uomo di Bruno Alves, che colpisce il 9 nerazzurro con una gomitata nella schiena. Mancano forse un paio di ammonizioni per le simulazioni di Borriello e Joao Pedro, a cui peraltro Di Bello non abbocca mai.
Alessandro Caltabiano
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