AMARCORD INTER MEAZZA / Secondo appuntamento con “Amarcord nerazzurro“, neo rubrica di Interlive.it. Oggi parliamo di uno dei giocatori più forti che abbia calcato un campo di calcio: Giuseppe Meazza, nato a Milano il 23 agosto 1910.
Amarcord Inter: Giuseppe Meazza, un Campione da… Stadio!
Purtroppo la televisione non esisteva, i fratelli Lumière avevano da poco inventato il cinema e quindi di Lui abbiamo solo poche immagini, i ricordi tramandati e anche un po’ romanzati. Fu un calciatore precoce, già a sei anni prendeva a calci una palla di stracci sui campi di porta Romana a Milano per poi, dopo aver avuto il permesso dalla mamma, giocare a 12 anni ufficialmente nel Gloria Fc. Orfano di padre, morto nel 1917 durante la prima guerra mondiale, a 14 anni dopo essere stato scartato dal Milan per il fisico troppo gracile, venne subito preso dall’Inter. Notato da Fulvio Bernardini che assisteva spesso alle partite delle squadre giovanili, convinse il tecnico dei nerazzurri Arpad Weisz a portarlo – sue testuali parole: “Quel ragazzino che con la palla faceva meraviglie” – in prima squadra all’età di 16 anni.
Il suo esordio avvenne però l’anno successivo nella Coppa Volta, il 25 settembre 1927 e fu proprio in quell’occasione che il veterano Leopoldo Conti, dopo aver saputo che nella formazione titolare ci sarebbe stato anche il giovane calciatore, esclamò: “Adesso facciamo giocare anche i balilla…” che divenne in seguito uno dei suoi soprannomi. L’Inter vinse quell’incontro per 6-1 e il ‘Balilla’ realizzò almeno due gol (alcune fonti dichiarano tre). Al termine della partita, il buon Conti si scusò con il ragazzo dicendogli: “Bravo Pinella, sei in gamba!”. Nel campionato 1927/28 Meazza fu autore di 12 reti con 33 presenze e nella squadra nerazzurra, dove scrisse la Storia del club, raggiunse la ragguardevole cifra di 365 presenze in campionato e 242 gol. Il campione giocò nell’Inter dal 1927 al 1940, poi passò al Milan fino al 1942, quindi nella Juventus, nel Varese e nell’Atalanta, per poi terminare la carriera all’Inter riuscendo a segnare 2 gol con 17 presenze. Nella Nazionale Italiana, oltre ad essere stato tra i protagonisti delle vittorie della Coppa del Mondo del 1934 e del 1938, vanta 53 presenze e 33 gol, un record superato solo da un altro grande campione come Gigi Riva, molti anni dopo, con 35.
Il suo palmaires personale parla di Tre Scudetti e una coppa Italia vinti con la squadra nerazzurra e per ben 3 volte è stato il capocannoniere della neonata Serie A: nel 1929/30 con 31 gol, nel 1935/36 con 25 e nel 1937/38 con 20. In carriera le presenze totali in maglia nerazzurra sono state 409 con 286 reti, ma calcolando anche le presenze nelle altre formazioni, si arriva alla ragguardevole cifra di 512 con ben 316 reti. In una giornata estiva, il 21 agosto 1979 a Lissone, due giorni prima del suo 69esimo compleanno, il ‘Balilla’ ci lasciava per andare ad insegnare agli angeli l’arte del dribbling. L’anno successivo, il 2 marzo 1980, gli venne intitolato lo stadio di San Siro.