AMARCORD INTER GHEZZI / Quarto appuntamento con la nuova rubrica di Interlive.it ‘Amarcord nerazzurro’. Dopo aver ricordato Sandro Mazzola, facciamo un salto indietro di una dozzina di anni e proseguiamo la storia dei giocatori che hanno fatto la fortuna della squadra nerazzurra. E’ il 1951 e in quell’estate arrivò all’Inter un calciatore che militava nel Modena: Giorgio Ghezzi.
Nato a Cesenatico il 10 luglio 1930, arrivò a soli 21 anni e per 7 stagioni consecutive, fino al suo passaggio al Genoa nel campionato 1958/59, difese la porta della squadra meneghina. Grazie ai suoi interventi spericolati al limite dell’incoscienza, gli venne dato il soprannome di ‘Kamikaze‘. Il primo anno in nerazzurro si alternò con il proprio compagno di reparto Livio Puccioni, come decidette l’allenatore di quella stagione, il grandissimo estremo difensore Aldo Olivieri, campione del Mondo con la nazionale di Pozzo nel 1938. Il suo debutto avvenne il 21 ottobre 1951 contro il Legnano allo stadio San Siro, vittoria 3-1 dell’Inter. Alla fine di quella stagione riuscì comunque a raggiungere le 18 prezenze contro le 20 del collega. Nonostante la squadra di Olivieri ottenne, visti i tempi odierni, un ottimo terzo posto, dietro alla Juve e al Milan, il tecnico, che l’anno precedente era arrivato secondo dietro al Milan per un solo punto, venne sostituito da Alfredo Foni. L’arrivo del nuovo allenatore non solo fu decisivo per la causa interista, ma anche per Ghezzi, che divenne titolare inamovibile. L’intesa tra lui e il suo difensore Giovannini, sempre pronto ad andare a difendere la porta incustodita ogni volta che il portiere la lasciava per le sue uscite temerarie, gli evitarono brutte figure: nei rari casi in cui l’attaccante riusciva ad anticiparlo e a indirizzare il pallone verso la porta trovava pronto lo stopper a salvare. Con questa ottima cerniera difensiva l’Inter vinse due Scudetti di fila. Nel campionato 1952/53 la classifica recitava: Inter 47 punti, Juve 45 e Milan 43. Inoltre da sottolineare anche i solo 24 gol subiti in 34 partite della squadra di Foni, nettamente miglior difesa del campionato.
L’anno successivo il campionato fu molto più combattuto e anche i gol subiti furono 8 di più. La situazione si evolse a favore dei nerazzurri nella terzultima giornata, con l’Inter che pareggiò a Palermo e la Juve sconfitta a Bergamo dall’Atalanta. Alla fine il verdetto del campionato sentenziò: Inter 51, Juventus 50 e Milan 44. Nel campionato 1954/55, con il presidente nerazzurro Masseroni più interessato a trovare un acquirente per la società che a fare campagna acquisti, la stagione fu pessima con un ottavo posto e con un Giorgio Ghezzi costretto ad essere ancora più coraggioso e spericolato ma senza più Giovannini, a cui non venne trovato un sostituto all’altezza a coprirgli le spalle, che dovette raccogliere per ben 49 volte il pallone dalla porta, più del doppio del suo primo anno da titolare. Nel campionato 1955/56, con L’allenatore Aldo Campatelli, le cose per il nostro campione andarono un pochino meglio nonostante il terzo posto della squadra: tornò ad essere il portiere meno battuto della Serie A con 36 gol subiti, uno in meno della Juve che quell’anno arrivò nona con 33 punti alla pari con altre 5 squadre. Lo Scudetto venne vinto dalla Fiorentina davanti al Milan e appunto ai nerazzurri.
Il campionato 1956/57 lo vide difendere 25 volte la porta dell’Inter alternandosi con Enzo Matteucci, che nel campionato successivo giocò pure 21 partite contro le 19 di Ghezzi. Quella stessa estate del 1958 la società nerazzurra decise di cedere il portiere al Genoa, che venne avvisato in maniera poco carina, tramite una telefonata mentre si trovava in vacanza. La società milanese aveva deciso di puntare su Matteucci, che per i 2 anni successivi difese la porta dell’Inter. La carriera di Giorgio Ghezzi dopo un anno al Genoa, proseuì fino alla stagione 1964/65 con 341 presenze in Serie A di cui 186 all’Inter, nella Nazionale invece si dovette accontentare di solo 6 presenze, anche a causa del pessimo Mondiale nel 1954 in Svizzera. Il ‘Kamikaze’ Ghezzi ci ha lasciati la mattina del 12 dicembre 1990, a causa di un arresto cardiaco e dopo che dieci giorni prima la figlia Giorgiana lo aveva reso nonno di un bel maschietto di nome Matteo.
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