JUVENTUS INTER CALCIOMERCATO ICARDI / Mauro Icardi parla con estrema lucidità alla vigilia del big match con la Juventus: “Dobbiamo dare continuità a ciò che abbiamo dimostrato finora. Non siamo primi per caso, ma dobbiamo vivere questa serata come una tappa di un lungo giro. In palio ci sono sempre tre punti, non dimentichiamolo mai. Poi, certo, conosciamo il significato di una sfida simile, bisogna però affrontarla con intelligenza, senza perdere di vista i nostri obiettivi“, ha detto il bomber e capitano dell’Inter a ‘La Gazzetta dello Sport’: “Se avrà un finale nervoso come quella dell’anno scorso – espulsione di Perisic allo scadere e poi squalifica dello stesso Icardi, ndr – il mister ci taglia la testa. Quel giorno la tensione ci giocò brutti scherzi – ha sottolineato l’argentino – Ma oggi sappiamo gestire ogni situazione, ne sono certo. C’è la mentalità giusta per affrontare una gara del genere. Spalletti è riuscito a cambiare tutto”.
Passando a questioni legate al calciomercato, Mauro Icardi ha definito “sciocchezze” le voci uscite sui media spagnoli su visite mediche col Real Madrid già programmate: “Io sto bene a Milano, lo sanno tutti. Amo la città, gioco, faccio tanti gol e sono il capitano di un grandissimo club: sono cose importanti per me. Alle questioni di mercato devono pensarci gli altri, a me interessa il campo, devo pensare solo a fare il mio dovere, cioè segnare e aiutare la squadra. C’è Wanda che parla con la società. Clausola? L’ha messa l’Inter, non so se è bassa o alta. E le mie intenzioni, ripeto, sono chiare: voglio vincere qualcosa con questa maglia. In futuro, quando arriverà eventualmente il momento di offerte o altro, dovranno tutti andare a parlare con l’Inter, con Ausilio e col presidente, e lì si vedrà”.
Icardi ha infine svelato quando è nato il suo forte legame coi colori nerazzurri: “Colpa di Adriano e Martins. Da ragazzino giocavo sempre con l’Inter alla playstation: Adriano era devastante e Martins era velocissimo. Mi piaceva poi il fatto che molta Argentina avesse fatto la storia dell’Inter. Non ero tifoso a quei tempi, ma fu così che i colori nerazzurri iniziarono a entrarmi in testa. Poi, c’è un’altra storia che mi legò molto all’Inter. Un giorno, quando vivevo alle Canarie, alcuni amici di famiglia andarono a Milano in vacanza e fecero pure il tour di San Siro. Tornarono con due berretti, uno dell’Inter e uno del Milan. Erano per me e un mio amico: scelsi io per primo e presi quello dell’Inter, senza il minimo dubbio. Ecco forse proprio in quel momento diventai tifoso. Fu decisamente emozionante quando Moratti in persona mi volle a tutti i costi, ingaggiandomi dalla Samp”.
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