Inter, Mancini: “Serve un progetto per vincere. Nell’estate 2016…”

Mancini (Getty Images)

INTER MANCINI ITALIA / “Ho un sogno: vincere da Ct ciò che non ho vinto da calciatore. Un Mondiale“. A ‘La Gazzetta dello Sport’ Roberto Mancini si è autocandidato alla panchina della Nazionale italiana, ancora senza commissario tecnico dopo l’incredibile mancata qualificazione a Russia 2018: “Sarebbe un onore, un orgoglio. E vincere un Europeo o un Mondiale ancora di più. I giovani bravi ci sono. Mi piacciono Belotti, Pellegrini, Romagnoli che può crescere ancora tanto. E ogni stagione ne vengono fuori altri. Gli italiani hanno qualcosa in più. C’è materiale per impostare un buon lavoro, dando magari una logica comune alle varie under, come succedeva quando le frequentavo io”.

Inter, Mancini: “Spalletti arriverà terzo”. Poi ‘punge’ Thohir e Suning!

Alla ‘rosea’ Mancini ha affrontato anche l’argomento Inter : “Sono convinto che alla fine arriverà terza. E’ crollata come la mia? E’ diverso – ha risposto – Noi avevamo rifondato la squadra, ora la squadra ha due anni di esperienza in più e tanti di milioni investiti. Noi chiudemmo l’andata in testa pur avendo lacune evidenti. A quel punto servivano acquisti a gennaio per reggere il passo, invece si parlava solo di vendere – ha sottolineato Mancini lanciando una frecciata a Erick Thohir, al tempo azionista di maggioranza dei nerazzurri – Un club come l’Inter non può ragionare solo per arrivare in Champions, deve progettare per vincere“. Chiosa con ancora vena polemica sugli acquisti di Gabigol e Joao Mario nella famosa estate 2016, quella in cui arrivò il divorzio tra lui e l’Inter appena passata a Suning: “Gabigol era giovane, sarebbe stato meglio darlo subito in prestito . le parole dell’attuale tecnico dello Zenit – Joao Mario era identico a Brozovic. A me serviva altro. Una punta rapida, capace di attaccate le difese chiuse. Ma a quel punto erano già stati spesi i soldi e non si capiva chi decideva. C’era confusione“.

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