SPAL-INTER, CONFERENZA SPALLETTI / MILANO – Conferenza di vigilia per l’Inter che domani affronterà la Spal all’ora di pranzo. Luciano Spalletti ha risposto alle domande dei giornalisti tra formazione, mercato e Rafinha: ”La squadra si sta riprendendo, ho visto dei miglioramenti contro la Roma. Ma non è solo questo, è la conoscenza dei miei calciatori che mi fa stare abbastanza tranquillo, vedo molta applicazione e disponibilità. Mi sembra di vedere anche una maturazione in base alla conoscenza di quello che è il tragitto che dobbiamo fare per arrivare in fondo, e queto altro aspetto è fondamentale. Sicuramente dobbiamo fare punti; se prima bisognava continuare a vincere, ora bisogna tornare a farlo, usando qualità differenti da quelle di prima. Perché Dalbert non sta riuscendo a sfondare? Prima di tutto perché gli ho preferito altri calciatori. Ma posso assicurarvi che le qualità sono indubbie. Venendo a giocare in un campionato diverso deve fare delle conoscenze precise e deve fare esperienza. Diventerà un buonissimo calciatore e potrà far vedere tutte le sue qualità riguardo al prezzo per il quale è stato preso. Lo terremo con noi”.
“Ramires? Io devo fare del mio meglio con quello che ho, l’allenatore bravo è questo. E’ chiaro che è un mercato difficile per qualsiasi società, ci sono dei limiti e delle barriere e dobbiamo saperci accontentare. Dobbiamo usare bene il materiale a disposizione e noi ne abbiamo. La differenza la fa quel che abbiamo a disposizione, non chi non c’è e sotto questo aspetto devo fare meglio. Rafinha? Intanto dico che tra quelli che abbiamo preso, sicuramente Lisandro Lopez è abbastanza definito, un difensore centrale che conosce il ruolo come le sue tasche. Ha personalità, comanda i compagni, prende decisioni. Si sente dentro il clima, è un difensore con esperienza e carisma che si è subito calato nella parte. Rafinha invece può giocare da più parti: ha qualità, tecnica e rapidità, lui nelle misure ridotte è perfetto. Può giocare esterno, centrocampista offensivo, trequartista dove sta più comodo di tutti. Ma conosce il calcio e questo gli rende le cose abbastanza semplici. Abbiamo preso un calciatore forte, deve mettere a posto la condizione fisica ma mi aspettavo peggio per il periodo che è stato fuori. E’ pronto e reattivo. Cosa può fare la differenza tra Roma, Lazio e Inter nella corsa alla zona Champions? L’insistenza sul modo di lavorare. Si tratta giorno dopo giorno di mettersi in condizione di proporre cose che ti diano un risultato. Conta il lavoro giornaliero, il volere e il dovere di portare a casa gli obiettivi. Nagatomo? E’ una persona splendida e un professionista eccezionale. Racconto la stessa cosa di chi mi ha preceduto. In questo momento ho 3-4 che possono giocare nel ruolo e ogni tanto le scelte le faccio corrette, ogni tanto sbagliate. Il suo collega mi diceva di Dalbert, mi consigliavano Cancelo, Santon quando è stato fatto giocare si diceva meno male che lo abbiamo recuperato. Nagatomo è un buon calciatore e spero di sbagliare meno da qui in avanti nella scelta di chi gioca. Non posso promettergli niente, anche se mi spiace. Io scelgo in base a quel che vedo in settimana, mettendoci nelle scelte anche la conoscenza dell’avversario. Pastore? E’ sicuramente un grande calciatore, è uno di quelli di cui abbiamo parlato ma sono cose di cui vengo a conoscenza dopo, non mi intrometto nelle trattative. Col mercato a volte si rischia di lasciare un po’ indietro l’importanza di chi ci ha portato fino a qui, perché altrimenti si butta via un percorso fatto per dare seguito a questa classifica. Però Pastore è importante, mantiene unito il gregge… Vanheusden è forte nonostante sia giovane, l’avrei utilizzato se non si fosse fatto male. Aspettiamo che guarisca. Pinamonti, invece, mi ha chiesto consiglio sul suo futuro per capire se rimanere ad allenarsi con uno come Icardi oppure giocare altrove. Con la società stiamo facendo un discorso perché per andare via da qui deve trovare una situazione dove gli garantiscono di giocare un po’” ha concluso.
S.M. – www.interlive.it
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