INTER, SUNING / MILANO – In molti si chiedono come mai Suning non possa spendere tanto nonostante l’altissima disponibilità economica. Il ‘Sole 24 ore’, nella sua analisi, ha cercato di spiegare alcuni motivi per i quali, attraverso il Governo cinese, l’Inter non può sostenere certe spese.
Inter, ecco perché Suning non spende: l’analisi
Dal 2017, infatti, sono stati introdotti una serie di criteri che sono vincolanti nell’operare sia in patria sia all’estero. Basti pensare che nel campionato cinese, il limite agli stranieri impiegabili è diventato di tre, massimo, contemporaneamente in campo e con l’obbligo di schierare un giovane cinese under 23 e di averne un altro in panchina; inoltre, c’è l’obbligo per ogni club di destinare al vivaio almeno il 15% annuo del budget. Gli investimenti all’estero erano e sono funzionali per migliorare il sistema calcio cinese nella formazione tecnica e tattica e l’importazione degli stranieri serve ad elevare il tasso del torneo. Tutto ciò che va oltre questo progetto e non porta risultati tangibili non può essere tollerato dal Governo centrale comunista. Pechino vuole un calcio popolare, ecco perché dopo i primi due anni della nuova era calcistica cinese Xi Jinping ha optato per un maggiore dirigismo. Per questo gli investimenti cinesi saranno sempre più mirati. E di conseguenza, anche tutto ciò che è legato a doppio filo al gruppo cinese (in questo caso Suning) anche se opera all’estero…
S.M. – www.interlive.it