INTER, FACCHETTI / MILANO – In occasione della presentazione del libro celebrativo per i 110 anni dell’Inter, anche Gianfelice Facchetti ha rilasciato delle dichiarazioni significative: “Incontrai Leo Picchi 11 anni fa in ospedale quando papà ci aveva appena lasciati. Venne a portarmi il primo saluto della società. E’ bello scrivere di Inter ed attraversare 110 anni che raccontano del nostro modo di vivere l’Inter. L’unicità con cui il club scrive la storia è ricorrente, basi pensare alle pagine della Grande Inter e del Triplete che raccontano di un modo diverso di interpretare il calcio, non solo in campo ma anche nella vita.”
Inter, Gianfelice Facchetti: ”La nostra storia, la nostra unicità: noi sempre lontani dagli illeciti”
”Noi siamo allergici al potere, lo abbiamo anche patito, come quando ci imposero di chiamarci Ambrosiana anziché Internazionale. Noi consideriamo lo straniero, l’altro, come un compagno e non qualcuno da respingere. L’Inter è storia ed avanguardia insieme. In 110 anni di storia abbiamo anche sofferto ma mai cercato delle vie alternative ed oscure. Il più grande regalo che ci hanno fatto Angelo Moratti, papà, è l’averci tenuto lontano dall’illecito, dalla sporcizia. Vorrei ringraziare Gian Marco Moratti che ci ha lasciati da poco, l’avvocato Prisco. Vorrei ricordare anche Francesco Gallone, tifoso interista in sedia a rotelle che si è battuto affinché a San Siro venissero abbattute le barriere architettoniche. L’Inter è stata avanguardia anche in questo. Non so se l’Inter ci ha allungato la vita, ma sicuramente ce l’ha resa più bella”.
S.M. – www.interlive.it