110 anni Inter, le parole dei grandi del passato: ”Emerge sempre il sentimento della famiglia”

Maglia Inter 2018/2019

INTER 110 / MILANO – Al Suning Training Centre è stato presentato alla stampa ‘Inter 110’, il libro celebrativo della storia nerazzurra. Queste le parole dei protagonisti riportate da ‘fcinternews’: “Il piacere di scrivere e di riattraversare la storia dell’Inter è stato incredibile, soprattutto farlo in un arco di tempo ristretto – ha detto Gianfelice Facchetti -. Nei 110 anni di storia torna l’idea ciclica di un club che non manca mai l’appuntamento con il tempo, scrivendo la storia del calcio italiano con uno stile particolare, con un lascito di emozioni, ricordi, non solo i trofei in bacheca. Quando l’Inter vinse la Coppa Campioni il tifoso Graziano Trovati salì sulla Madonnina appendendo la bandiera. Vene arrestato, Prisco lo fece liberare e Moratti gli chiese di dare il la a un Inter Club. È un piacere condividere oggi racconti, spaccati con i veri protagonisti della storia nerazzurra”.

Javier Zanetti: “Quando l’Inter nasce con l’idea di apertura degli stranieri mi ha dato la possibilità di venire in questa società. Questo libro racconta 110 anni con oltre 700 fotografie, con passione. Per me è stato un onore scrivere pagine importanti e spero di continuare a portare avanti nel mondo i valori che questa società mi ha insegnato”.

110 anni Inter, le parole dei grandi del passato: ”Emerge sempre il sentimento della famiglia”

Mario Corso: “Ho avuto la fortuna di esserci in circa 60 anni dei 110 totali. Sono stato fortunatissimo, abbiamo avuto una società importante con la famiglia Moratti che ha fatto la storia. Ho avuto la fortuna di conoscere Angelo Moratti che con Italo Allodi ha costruito una squadra incredibile. Il nostro ciclo è stato molto importante, come quello del 2010. Rivedere Ronaldo è stata un’emozione enorme”.

Riccardo Ferri: “La mia esperienza arriva dal settore giovanile, ho avuto la fortuna di fare un percorso dai 12 anni fino a esordire a 18. Lo scudetto dei record è indelebile, non avevamo grandi mezzi economici rispetto a Juventus e Milan, la rosa era ridotta e si giocava anche con gli infortuni. Ma lo facevamo con dignità e forza. Ma quello che secondo me racchiude il mio percorso all’Inter è il senso di appartenenza, che ad oggi manca. Il mio ricordo è aver ricevuto davvero tanto, di essere andato via dall’Inter fisicamente ma non con il cuore. Oggi varcando la soglia di Appiano Gentile mi ha emozionato, il fatto di aver potuto scrivere alcune pagine del libro è un motivo di orgoglio”.

Francesco Toldo: “Inter Forever è nato da una chiacchierata con Giacinto Facchetti ed era motivo di senso di appartenenza. Da lì mi sono trovato guida del progetto. Siamo andati indietro nel tempo chiedendo a giocatori dell’era della Grande Inter e di quelle successive. È sempre emerso il sentimento di famiglia. L’unica risposta diversa alla domanda su chi fosse il miglior giocatore nella storia dell’Inter l’ha data Zlatan Ibrahimovic: quando tutti hanno risposto Ronaldo, lui invece: “Io e Ronaldo”. Ho vissuto un’epoca bellissima in nerazzurro” ha concluso.

S.M. – www.interlive.it

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