INTER, MANCINI / MILANO – Dopo le recenti parole sulla nazionale, in cui ha dichiarato apertamente di voler tornare in Italia e guidare la selezione azzurra, Roberto Mancini è stato intervistato da ‘Sky Sport’ ripercorrendo le tappe che l’hanno portato ad allenare l’Inter per due volte: ”Ricordo che quando sono arrivato, l’Inter era una squadra in ricostruzione che anno dopo anno è diventata una squadra fortissima, un po’ come è successo alla Juventus in questi ultimi anni. Il merito va in gran parte a Moratti: ha investito tantissimo e ha costruito una squadra di livello con giocatori top. Quando sono ritornato volevamo intraprendere lo stesso discorso ma c’erano delle difficoltà economiche che ci limitavano; tuttavia, avevamo la possibilità di prendere Dybala e non l’abbiamo preso. E’ stato un grande errore, si vedeva che sarebbe potuto diventare un giocatore molto importante perché ha delle qualità notevoli, era solo questione di tempo prima che potesse diventare un top player” ha concluso.
Dunque, Mancini ha un ricordo positivo delle due esperienza all’Inter nonostante si parli di due percorsi quasi opposti: nella prima stagione vince la Coppa Italia e in quella successiva porta a casa la Supercoppa italiana e di nuovo la Coppa Italia. Erano gli anni del grande dualismo con la Roma di Spalletti fino alla bomba Calciopoli, che apre la via dei grandi successi dei 5 scudetti di fila fino al triplete del 2010 con Mourinho in panchina, apice del successo nerazzurro grazie anche alla ricostruzione e ai successi ottenuti precedentemente da Mancini. Alla fine del suo percorso, Mancini vince due scudetti (più uno a tavolino assegnato dalla giustizia sportiva), due Supercoppe Italiane e due Coppe Italia. Viene esonerato al termine del campionato 2007-2008 dopo l’eliminazione in Champions ad opera del Liverpool. La decisione, di fatto, è stata presa a marzo dopo che il tecnico aveva sbottato in sala stampa (”Non so se tra due mesi sarò ancora qui.”). In seguito a quelle parole, Moratti decise di esonerarlo perché nel frattempo strappò il si di Muorinho, all’epoca al Porto. Mancini lascia l’Inter dopo 226 partite complessive con allegate 140 vittorie, 60 pareggi e 26 sconfitte.
Al suo ritorno sulla panchina nerazzurra, in coincidenza con l’esonero di Mazzarri datato 2014, chiude il campionato all’ottavo posto e decide di ripartire di slancio con una vera rivoluzione: via in 15, ecco nuovi giocatori sullo stile della prima esperienza che non porterà i risultati sperati. Nonostante il quarto posto a fine stagione, i continui problemi avuti con la società lo porteranno ad un clamoroso addio ad agosto 2016 e proprio a ridosso dell’inizio del campionato, compromettendo irreversibilmente la stagione nerazzurra.
S.M. – www.interlive.it
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