Inter-Atalanta, il tecnico Luciano Spalletti ha risposto in conferenza stampa alle domande dei giornalisti e ha confermato che la priorità sarà sempre la squadra
INTER-ATALANTA CONFERENZA SPALLETTI/ Il tecnico Luciano Spalletti, dopo aver risposto ai tifosi tramite il sito Facebook dell’Inter, si è presentato in sala stampa per dare le sue delucidazioni ai giornalisti sulla sfida di domani sera con l’Atalanta allo stadio Giuseppe Meazza di Milano. Queste le sue parole riprese dal sito ufficiale nerazzurro.
Gli hanno subito chiesto, se la partita di domani potrebbe essere un set point per la squadra nerazzurra, in ambito qualificazione alla prossima Champions e lui ha confermato dicendo:
“Sì, probabilmente è una gara decisiva. Sarà una gara tosta per l’importanza di classifica che ha, poiché siamo contro una contendente diretta dato che l’Atalanta è stabilmente nell’alta classifica. Poi per quanto riguarda la fisicità della squadra avversaria, che è considerevole. Loro sono belli non per caso, sono una squadra che come si diceva prima in questi ultimi anni ha mantenuto un’uniformità di gioco e ha fatto grandi partite. Anche per loro è giunto il momento delle aspettative importanti, non sono più una sorpresa. Sono una realtà calcistica sui quali si sono poi posati gli occhi del calcio europeo. Quindi loro ambiscono, ed è giusto così, ad entrare in questa competizione e ne hanno tutte le carte in regola”.
Gli hanno domandato se Nainggolan e Icardi partiranno dal primo minuto come a Genova e lui ha spiegato:
“Dipende dai momenti, in questo caso non vi dico chi gioca e chi no. Ora si fanno le cose per fare il bene dell’Inter, a volte possono parere all’opposto le risposte che si danno ma in realtà hanno tutte la stessa provenienza, in base al momento”.
Gli hanno chiesto un parere su Gasperini, spesso indicato come allenatore bravo con i giovani e lui ha spiegato:
“Secondo me questo è un modo di dire che non è conforme alla realtà. Soprattutto mi sento in grado di poter dire che non somiglia a Gasperini: non credo che lui non riesca a mantenere il suo gioco se non utilizza i giovani, non è così. È un allenatore che la sa lunga e l’ha fatto anche vedere, anche a noi. I suoi risultati dicono che sa stare in quella posizione e sa incrementare il meglio sotto l’aspetto professionale. Poi succede a tutti di passare momenti dove non riesci a mostrare tutto quello che vorresti, però lui è uno bravo”.
L’ultima domanda ha riguardato il gioco dell’Atalanta e Spalletti ha detto:
“È un po’ tutto ciò che hanno le squadre forti, anche se poi si vuole addossare ad una squadra giovane, e per certi versi lo è, all’Atalanta si riconosce la spiccata personalità, si adattano al confronto a tutto campo. Sono tutti fisicamente tosti e grossi, lì dentro sembrano alti anche Gasperini e Gomez, dato che riescono a metterla su questo piano del duello individuale. Sanno fare uomo contro uomo a tutto campo, anche se fanno anche loro le scalature, però c’è l’aspetto della certezza di essere in grado di vincere i duelli personali. Sanno bene cosa fare in campo, costruiscono dal basso, vengono a proporre calcio in verticalizzazione, andando da una parte all’altra con attitudine con questi quinti che hanno sulle fasce dei quali uno fa i cross e l’altro te lo trovi sul secondo palo. Grazie alla statura media che hanno sulle palle inattive sono una delle squadre più temibili. Ci sarà da stare vigili”.