Diego Godin ha commentato le ultime news Inter parlando di mister Conte, di scudetto, di Juventus, di Sensi e di Champions League.
“All’Inter non mi sento un leader e lo stesso vale per tutti i nuovi arrivati. Non è nel mio stile impormi: si deve andare piano anche se sei stato un ‘capo’ negli ultimi 9 anni anche se mi sento importante”. Pensieri e parole di Diego Godin. L’esperto difensore centrale uruguaiano si sta ambientando nel migliore dei modi in nerazzurro e in una intervista al quotidiano sportivo spagnolo ‘Marca’, ha parlato dei suoi primi mesi a Milano: “Qui mi conoscono tutti e mi aiutano: sto imparando l’italiano ma c’è uno spogliatoio caldo, fatto di brave persone. Ho cambiato ruolo, gioco come centrale destro e devo essere la prima linea di passaggio. Come mi vuole più alto rispetto a come giocavo nell’Atletico, ma penso di essere abbastanza intelligente da adattarmi. Il mister mi chiede di far girare il pallone in avanti. L’Inter è costruita intorno a lui: Conte è il pezzo centrale del puzzle, ha una personalità forte e lavora tantissimo. Sono in un grande club che ti fa venire voglia di allenarti tanto”. In attesa del primo gol, Godin ha fornito l’assist vincente contro l’Udinese a Sensi, per il quale spende belle parole: “Non lo conoscevo e mi ha sorpreso molto. Ha tanta qualità ed è abile a girarsi usando il corpo nonostante sia piccolino”. CLICCA QUI per le altre news sull’Inter.
Inter, Godin tra Champions e Atletico Madrid: “Mi sono arreso”
Le cinque vittorie consecutive fanno sognare ai tifosi dell’Inter lo scudetto dopo otto anni di dominio della Juve. Godin resta coi piedi per terra, ma non si tira indietro: “Siamo tra i candidati, poi vedremo. La Juventus è forte ed ha preso altri grandi giocatori: per loro è un vantaggio. Il club è ambizioso: noi vogliamo combattere per vincere tutto. Arriveranno i momenti difficili”. Mercoledì torna la Champions League con la sfida al Barcellona: “Per me è un’illusione: con questa Inter sarebbe meraviglioso accedere alla fase finali, ma non siamo favoriti. Ho giocato spesso al Camp Nou: fanno molto possesso palla ed è pericoloso in attacco con Messi e il mio amico Griezmann. L’addio all’Atletico? Non voglio dire quello che penso: bisogna accettare la politica del club di non rinnovare i contratti agli ultra 30enni. Bisogna arrendersi e accettare di essere vecchio“.