Inter, il presidente della Fiorentina Commisso ha risposto immediatamente alle dichiarazioni di Matteo Renzi, sul futuro in nerazzurro di Federico Chiesa. Poi ha anche parlato della situazione del calcio italiano
INTER CHIESA COMMISSO DICHIARAZIONI/ L’ex premier Matteo Renzi, ha dichiarato che Federico Chiesa andrà all’Inter nella prossima stagione. La risposta da parte della Fiorentina non si è fatta attendere, ed è proprio il presidente Commisso a parlare, intervistato da ‘Radio240’. Queste le sue dichiarazioni: “Se non lo so io, non so come fa Renzi a sapere che Chiesa andrà all’Inter. E’ un grandi tifoso, un amico, ma al calcio di penso io: lui deve pensare alla politica. Ho mantenuto la promessa di tenerlo, in questo mese non l’ho incontrato e non si può trattare per telefono”. Gli hanno chiesto un parere sul futuro del club e lui ha detto: “Abbiamo iniziato non tanto bene, abbiamo cambiato con Iachini, fatto un buon mercato a gennaio e ci preparavamo per la seconda parte. Vorrei vincere qualcosa, non sono venuto qui per fare la principessa che va in Serie B, ma una principessa del calcio italiano”. Dal calcio all’emergenza Coronavirus il passo è breve e in merito ha spiegato: “Sarebbe bene che questa stagione venga portata a termine ma la salute viene prima di tutto. Il calcio è bello ma la gente in Italia ha altro in mente”. Sulla questione stipendi ha detto: “Ognuno deve fare la sua parte in questa situazione. In 10 mesi abbiamo messo sul tavolo 300 milioni di euro e sono soldi miei. Posso andare avanti perché ho dietro un’azienda come la Mediacom, ma non tutti sono nella mia situazione. Forse altri club non potranno andare avanti senza aiuti dal sistema calcio e dal governo e anche con l’aiuto dei giocatori”.
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Gli hanno chiesto, se la questione economica avrà dei cambiamenti e lui ha risposto: “Nel caso della Fiorentina avevamo una rosa che oggi è aumentata di valore. Ci sono squadre come Juve, Lazio, Roma che se guardi i loro conti, la valutazione nei mercati pubblici hanno perso valore, il mondo è cambiato. La proposta della Serie A è giusta, ha preso spunto dall’esempio della Juventus, il più grande club italiano. I giocatori sono il più grande costo, se i giocatori non fanno la loro parte si rovinano loro stessi, devono guardare a lungo termine. Non è che non prendono niente e non sono stati pagati fino ad ora i calciatori. Se non possono fare sacrifici loro, pensiamo a Serie B, C e D: facciamo la nostra parte per salvare il nostro calcio nel futuro”.