Inter, l’ex giocatore e successivamente dirigente Marco Branca, ha voluto ricordare il periodo in cui ha acquistato per la società i calciatori che la portarono a fare l’impresa del ‘Triplete’. Inoltre ha raccontato un aneddoto su José Mourinho
INTER BRANCA RICORDI/ L’ex giocatore e successivamente direttore sportivo dell’Inter del ‘Triplete’, ha voluto ricordare quel periodo e gli acquisti che fece in quegli anni, che permisero di costruire la squadra che fece quell’impresa. Queste le dichiarazioni di Marco Branca, intervistato da ‘Libero’: “Andate a farvi un’analisi tecnica e caratteriale di quelli che abbiamo preso e che ci hanno portato al Triplete. Milito e Thiago Motta, scartato da Atletico, Barca, Portsmouth, dovevano far vedere che erano da grande squadra non solo da Genoa; Lucio era furibondo perché cacciato dal Bayern; Sneijder era stato scaricato dal Real. Eto’o era stato accantonato da Guardiola e poi è venuto da noi e ha fatto il secondo Triplete consecutivo. E Pandev? Già ci interessava portarlo a Milano il giugno successivo, ma poi a gennaio abbiamo colto l’occasione. È arrivato che era incazzato nero, alla Lazio era fuori rosa e non giocava da sette mesi: con noi è stato sempre in campo e decisivo”. Poi ha voluto dare ulteriori spiegazioni sull’affare Sneijder e ha detto: “Che però non è stato il colpo dell’ultimo minuto, come si racconta: gli stavo dietro ormai da otto mesi, sapevo che era il fantasista perfetto per completarci. Poi in estate lo avevo perso un po’ di vista ma, quando sembrava che non dovesse più venire, con Ernesto Bronzetti e Peppino Tirri siamo stati capaci di sbloccare la cosa negli ultimi tre giorni di mercato. Anzi, nelle ultime ore, visto che abbiamo chiuso l’affare alle tre del mattino del 26 agosto. L’abbiamo presentato il 28 ed è sceso in campo nel derby il 29: aveva fatto solo il defaticante con la squadra e Mourinho era anche piuttosto contrariato. Poi ha giocato una partita stupenda, vittoria 4-0. Che gli vuoi dire?”. Il dirigente ha poi confermato che il vero colpo poteva veramente essere Messi e infatti ha dichiarato: “Vero, ci siamo mossi con discrezione, ma Leo non ha voluto lasciare perché era molto riconoscente nei confronti di una società che lo ha preso da piccolo e ha creduto in lui così tanto da aiutarlo a superare anche quei problemi di salute che aveva. È la dimostrazione che in questi grandi affari l’aspetto economico non viene sempre al primo posto“. CLICCA QUI per le altre news sull’Inter.
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Naturalmente non potevano mancare degli episodi riguardanti José Mourinho, infatti Branca ha ricordato l’intervallo della trasferta di Kiev e ha detto: “Una delle poche ma micidiali sfuriate lucide di Josè. Ne avrà fatte tre o quattro, non di più. Io ricordo quella nell’intervallo a Kiev, quando stavamo perdendo 1-0 con la Dynamo ed eravamo con un piede fuori dalla Champions a novembre. Era trasfigurato, così furioso che ha distrutto un lettino da massaggi, di ferro, pesantissimo, non so come abbia fatto. Poi la rete di Milito all’86’ e la zampata di Sneijder all’89’ per il 2-1 finale. Il resto è storia”.