Mourinho: “Potrei scrivere un libro di 1.000 pagine sui miei due anni all’Inter”

Inter, il tecnico José Mourinho in una lunga intervista ha voluto ricordare il suo mancato addio ai giocatori e tifosi nerazzurri dopo la vittoriosa finale di Madrid e la conquista del ‘Triplete’

Delneri ricorda: “Mourinho e quei foglietti…”

INTER MOURINHO RACCONTA/ Bella intervista a José Mourinho di ‘The Athletic’, in cui ha voluto dare ulteriori spiegazioni circa il suo addio alla squadra nerazzurra, dopo la finale di Madrid. Queste le sue prime dichiarazioni: “Quando ho parlato l’ultima volta con Materazzi è stato come abbracciare tutti i giocatori, cosa che ho cercato di non fare. Ero in campo con loro nelle celebrazioni, quando abbiamo ritirato le medaglie e sollevato la coppa. Ero con loro ma poi non sono tornato nello spogliatoio perché non volevo dire addio“. Quella decisione ancora oggi, viene definita da Massimo Moratti: “Qualcosa di terribile”. Il tecnico ora al Tottenham ha aggiunto: “Era troppo difficile per me e non volevo partire con loro verso Milano perché la gente diceva che avevo un contratto con il Real Madrid. Non era vero. Avevo un accordo, ma non avevo un contratto firmato. Volevo davvero andare al Real Madrid in quel momento. Volevo davvero provare a vincere il campionato spagnolo dopo i campionati inglese e italiano. Ma temevo che se fossi tornato a Milano con la squadra e, con la reazione dei giocatori e dei tifosi, non sarei riuscito a ripartire. Posso dire di essere scappato, sono scappato da loro. Pochi giorni dopo, ho firmato con il Real Madrid. Solo dopo tornai a Milano e incontrai a cena il presidente Moratti“. Gli hanno fatto notare, che quella squadra era piena di grandi giocatori ma nessuno di loro ha mai vinto nulla a livello personale e lo ‘Special One’ ha detto: “Strano che Samuel (Eto’o ndr) durante tutta la sua carriera, non sia mai riuscito a vincere il Pallone d’Oro. E Sneijder è stato fantastico in quella stagione. Nello stesso anno ha vinto tutto e giocato la finale della Coppa del Mondo. Siamo arrivati ​​al Gala per il Pallone d’Oro nel 2010. I ragazzi non erano nemmeno tra i primi tre. L’unica cosa che sono riusciti a ottenere è stata quella di essere inseriti nella top undici”. Gli hanno domandato, se il ‘Triplete’ è stato come un ‘ultimo ballo’ e lui ha spiegato: “Ci sono diverse prospettive per i giocatori quando si avvicinano alla fine della loro carriera. Ci sono giocatori che vogliono solo essere lì per un altro paio di anni con il loro contratto – qualche milione in più prima di andarsene. E ci sono altri ragazzi con una prospettiva diversa che è: lasciami provare a raggiungere un momento importante della mia carriera, lasciami provare a fare qualcosa che non ho mai fatto. Penso che fosse questo il punto. È stato davvero un risultato fantastico e uno dei motivi per cui ero così felice. Sentivo che la mia gioia e le mie emozioni non erano per me, ma per loro. Non si trattava di vincere la mia seconda Champions League, ma di realizzare i loro sogni”.

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Sono stati soltanto due gli anni di José Mourinho all’Inter, ma nonostante questo breve lasso di tempo, il racconto potrebbe essere lunghissimo e infatti il tecnico ha confermato: “Potrei scrivere un libro di 1.000 pagine sui miei due anni all’Inter. Può essere che un giorno lo farò, ma prima devo chiedere il permesso ai ragazzi perché ci sono molte storie vietate” e gli scappa una bellissima risata.
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