Inter: non solo la sorte ma soprattutto errori tattici hanno guidato i nerazzurri fuori dall’Europa. Contro il Cagliari match chiave
Eliminazione dovuta alla sfortuna? Non proprio. Il match contro lo Shakhtar Donetsk ha visto i nerazzurri uscire non solo dalla Champions League ma, a causa dell’ultimo posto nel girone, anche dall’Europa League. La causa di questa disfatta, però, non si può trovare soltanto nella sorte (Sanchez che prende in pieno Lukaku in quello che poteva essere un colpo di testa vincente) ma, bensì, nella logica e nella tattica. Scopriamo perché.
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Uscire dalla Champions League non è mai bello, soprattutto nel match decisivo. L’Inter, purtroppo, non ha raggiunto l’obiettivo 3 volte negli ultimi 3 anni. In questa stagione più che in passato, però, il fallimento pesa. Nel match contro lo Shakhtar Donetsk, infatti, tanti errori sono stati fatti. La partita, in verità, era stata preparata bene da Antonio Conte che aveva recuperato Nicolò Barella in extremis. Il centrocampista ex Cagliari, però, non aveva i 90′ nelle gambe e doveva essere sostituito, se non partire addirittura dalla panchina. Far entrare Christian Eriksen e Alexis Sanchez verso la fine, è stato un grave errore.
Conte e Lukaku (Getty Images)
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Escludere per così tanto tempo gli unici due giocatori in grado di inventare della rosa, ha probabilmente condannato i nerazzurri. Oltre a questo, pensare al bilanciamento degli 11 in campo in una partita del genere, mandando in panchina Hakimi, l’unico che dialogava nello stretto con lo stesso Sanchez, per Darmian e far uscire Bastoni per D’Ambrosio, non è stato affatto ideale contro una squadra chiusa a riccio in difesa. Senza dimenticare l’aver messo il buon Roberto Gagliardini per 75 minuti vertice basso. Ancora sicuri che l’eliminazione dalla Champions League sia dovuta soltanto alla sorte?
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L’uscita dalla Champions League fa male, certo, ma è ‘solo’ un obiettivo stagionale che svanisce. I nerazzurri sono assolutamente in lizza per provare a vincere il campionato, che manca dal 2009/10, ma anche la Coppa Italia. Giusto essere delusi di un match che poteva significare tanto anche economicamente per la ‘Beneamata’, ma la stagione non è finita e, probabilmente, Antonio Conte lo sa. Ciò che conta è metterlo in testa anche alla squadra: vincere contro il Cagliari per rialzarsi e confermare il buon momento in campionato.
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