Inter, il figlio dell’indimenticabile Peppino Prisco, Luigi, ha voluto ricordare alcuni aneddoti del suo amato papà e come ha vissuto lo scudetto nerazzurro compreso il sorpasso sui cugini
INTER FIGLIO PRISCO INTERVISTA/ Il figlio dell’ex dirigente dell’Inter l’indimenticabile Peppino Prisco, Luigi, è stato intervistato da ‘Repubblica’ per raccontare suo padre e l’amore per i colori del cielo e della notte. Queste le sue prime dichiarazioni: “Il primo avversario per Peppino era il milanista. Un tempo in città gli juventini non esistevano”. Poi ha spiegato la sua passione per l’Inter dicendo: “Mio padre mi nascose l’esistenza delle altre squadre. Erano entità astratte, esistevano solo nella misura in cui dovevano perdere contro l’Inter. C’è solo l’Inter non è solo il titolo dell’inno del club, è la storia della mia vita. Un dogma contro cui non ho mai osato ribellarmi, nemmeno in adolescenza. A quindici anni ho forse messo in discussione i miei genitori, come tutti i quindicenni, mai la fede interista”. Gli hanno fatto notare, che c’è voluto un ex juventino per far terminare il regno della squadra torinese e lui ha subito evidenziato: “Ex, esatto. Chiunque sieda sulla nostra panchina per me è interista. E penso che Conte, a modo suo, lo sia diventato davvero, intimamente. Per l’accoglienza che ha ricevuto. Ma anche per come si è lasciato con la Juve. Dieci anni fa, mai sarebbe venuto all’Inter. Ma la vita cambia gli uomini e il corso delle cose. Mi piacciono anche gli Zhang, amano l’Inter, spero restino a lungo”. Gli hanno chiesto un parere su Nicolò Barella e lui ha detto: “Impazzisco per Barella, sintesi di Furino e Tardelli. Mi ricorda anche Matthaus. Ne ha la classe e le palle, vale a dire quella somma di grinta, corsa e attaccamento che è difficile sintetizzare altrimenti”. Gli hanno domandato, se ci sono delle analogie tra questo scudetto e uno dei precedenti 18 e lui ha risposto: “Quello di Trapattoni, la cui Inter aveva lo spirito a questa di Conte, che però è tatticamente più raffinato. Vedo la stessa voglia di lottare, lo stesso carattere. Tratti comuni anche a Herrera e Mourinho, a cui auguro ogni bene. Tutti accusati di schierare le squadre a catenaccio. Non ha senso. Senza difesa non c’è calcio. I teorici del bel gioco li ho sempre derisi, in ogni epoca. Ricordo chi all’inizio dell’avventura interista maltrattava Trapattoni, sostenendo che addormentasse le partite. È stato forse vero per una decina di gare, poi la sua Inter è esplosa. I passaggini sono la ciliegina, la torta è l’organizzazione“. Per le altre news di calciomercato e non sull’Inter CLICCA QUI!
LEGGI ANCHE >>> Scudetto Inter, ESCLUSIVO Facchetti: “Papà sarebbe stato fiero. Ecco i meriti di Conte”
Gli hanno chiesto, cosa ha provato quando c’è stato il sorpasso sui cugini rossoneri e lui ha detto: “Una goduria. Anche perché il Milan non ha mai vinto uno scudetto scavalcando l‘Inter. L’ipotesi che Inter e Milan possano un giorno avere uno stadio di proprietà condiviso mi spaventa. Legheremmo le nostre sorti l’una all’altra, ci troveremmo a dover gioire dei risultati positivi del Milan. Peppino, che fra sei mesi avrebbe compiuto cent’anni, sarebbe d’accordo con me. Faccio la mia proposta, che sarebbe anche sua: San Siro resti all’Inter e il Milan si faccia lo stadio a Saronno. Con tutto il rispetto per Saronno“.
Attesa finita, è il giorno del match di ritorno tra Inter e Bayern Monaco. Dopo…
Previsto un rilancio dall’Arabia Saudita per convincere Inzaghi a sposare un nuovo progetto tecnico. Un…
Stabilita la cifra del premio monetario da distribuire alla squadra in caso di passaggio del…
Si ritorna a parlare della possibilità di una partenza del tecnico dell'Inter al termine della…
Il francese continua ad essere un giocatore fondamentale per l'Inter. Ma in queste ultime ore…
L'inchiesta Doppia Curva continua a tenere banco sui social. I nerazzurri sono ancora una volta…