C’è un presidente che ricompare giusto in tempo per la festa scudetto e dopo sei mesi di oblio chiedendo ai suoi dipendenti, lasciati solissimi per un lungo periodo e freschi appunto di vittoria del campionato, di rinunciare a due mesi di stipendio, a due mensilità (quelle di novembre e dicembre) già peraltro rinviate. Non è una barzelletta riuscita male, siamo all’Inter, o meglio alle comiche che hanno in Zhang e in Suning come attori protagonisti. Comiche che anziché ridere, fanno piangere. La situazione è imbarazzante e vergognosa, ma del resto la proprietà cinese ha già dimostrato, con lo Jiangsu fatto fallire da un giorno all’altro (gente lasciata a casa, stipendi e contributi non pagati ecc.) e dopo aver vinto la Super League cinese, che la vergogna non sanno nemmeno cosa sia.
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Diciamolo chiatamente: se il loro Governo non ridarà il via libera a investimenti fuori dalla Cina e nel calcio, cioè in un settore non ‘strategico’, perché nel caso dell’Inter la crisi legata al Covid c’entra solo in minima parte, Suning continuerà a non essere in grado di far fronte alla gestione ordinaria (!) del club. Insomma, con gli Zhang e a queste condizioni l’Inter non ha e non può avere futuro. Se fossimo in Conte, ma è facile fare gli splendidi (per non dire altro) coi soldi degli altri, scapperemmo via al più presto da questo ridicolo circo.