Inter: la rottura tra Antonio Conte e Steven Zhang sembra insanabile e definitiva. I motivi di questa drastica situazione e come la pensiamo
L’Inter e Antonio Conte, molto probabilmente, si separeranno a breve. Insanabile la rottura fra il tecnico leccese e il presidente Steven Zhang. I motivi, sia da una parte che dall’altra, sono molteplici e a pagarne le spese potrebbero essere i tifosi e la squadra. Non il miglior modo, insomma, per concludere una stagione straordinaria condita dal 19° Scudetto. Cerchiamo però di capire i motivi per cui si è arrivati a tanto nel giro di poche ore. Per tutte le altre news CLICCA QUI.
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Inter, rottura Conte-Zhang: chi ha ragione e la nostra opinione
La rottura fra Antonio Conte e Steven Zhang sembra definitiva e insanabile. Proprio per questo, i nerazzurri potrebbero pensare di sostituire il tecnico leccese nelle prossime ore, con Massimiliano Allegri o Simone Inzaghi. Proviamo però a capire cos’è andato storto.
QUI ZHANG: BILANCIO E SOSTENIBILITA’ PRIMA DI TUTTO
Il punto di vista del presidente dell’Inter è chiaro. Raddrizzare il bilancio, tagliare il 20% degli stipendi e, infine, vendere almeno un big. Lautaro Martinez principale indiziato a partire con i nerazzurri che riuscirebbero così ad ottenere una plusvalenza da almeno 50 milioni di euro. Indicazioni che porterebbero la ‘Beneamata’ a sostenere i costi e portare avanti il club ancora a lungo.
QUI CONTE: LO SCUDETTO NON L’ARRIVO MA UN PUNTO DI PARTENZA
Di contro, il tecnico leccese la vede in maniera decisamente diversa. Non tanto sui tagli, quanto sulla cessione dei titolarissimi che ritiene assolutamente inopportuna per gli obiettivi ai quali il club deve puntare in vista del futuro. Lo scudetto, infatti, deve essere solo un punto di partenza. Proprio a causa dei punti di vista tanto distanti, quindi, sembra che si sia arrivati ad un punto di non ritorno.
Inter, addio Conte: oggi come 11 anni fa, incapacità di costruire
Entrambe le parti hanno ottime motivazioni per scegliere di rimanere nella propria posizione. Tuttavia, viene difficile non storcere il naso proprio come 11 anni fa. A differenza del passato, però, questa volta un ciclo di vittorie non è nemmeno iniziato. Quindi delusione doppia. Certo, dire addio a Conte non significa per forza smettere di lottare per vincere.
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Ma è chiaro che se il progetto include tagli e vendita di titolarissimi, allora le difficoltà per costruire un futuro ambizioso aumentano in maniera veramente amara. 11 anni fa, peraltro, arrivò la Champions League con giocatori ultra trentenni. Stavolta uno scudetto con molti giovani talenti che il loro massimo potenziale devono ancora esprimerlo. La posizione di Zhang è chiara, ma è almeno parallela alla frustrazione dei tifosi interisti che, per l’ennesima volta, si troveranno costretti ad ingoiare bocconi amari…