Inter, il commissario tecnico del Belgio Roberto Martinez in una lunga intervista in vista della sfida con il Portogallo ha parlato anche di Romelu Lukaku
Sicuramente per i tifosi italiani, la partita della nostra Nazionale contro l’Austria di questa sera alle 21 è importante, ma per i tifosi in generale l’incontro di domani sera tra Belgio e Portogallo è certamente più interessante. In vista di questa partita, il commissario tecnico della squadra dei Paesi bassi Roberto Martinez, è stato intervistato da Espn. Nel lungo colloquio si è parlato anche di Romelu Lukaku e gli hanno chiesto se in Nazionale è un giocatore diverso rispetto a quello che si vede nell’Inter e lui ha spiegato: “Con Romelu parliamo sempre del suo talento individuale. È nato con questa capacità di segnare gol e le sue statistiche lo certificano. Il numero di gol che ha segnato per ogni squadra è eccezionale. Quello di cui stiamo parlando ora, però, è un giocatore diverso. Adesso parliamo di un giocatore che, oltre al talento individuale, ha un vero grado di maturità“, ribadendo quanto già espresso ieri in conferenza alla vigilia. Lo conosco bene perché c’ero quando ha firmato per l’Everton all’età di 19 anni, ma in questo momento è un uomo completamente diverso e un calciatore diverso. Influenza gli altri. Puoi impostare diversi modi di pressare, diversi modi di giocare, e lui li eseguirà tutti perfettamente e questa probabilmente è la differenza che ho visto negli ultimi 12-13 mesi. Andare all’Inter è stata la mossa perfetta, al momento giusto, con un allenatore perfetto, con il sogno perfetto di vincere il titolo di Serie A. Penso che tutto ciò abbia portato Lukaku a un livello che per me è il migliore della sua carriera”.
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Gli hanno domandato, se riesce ancora a stupirlo e lui ha risposto: “Basti guardare come Lukaku ha iniziato il torneo, con un gioco molto incisivo nel modo di vedere la porta avversaria, ma con la responsabilità e la maturità nel compiere tutte le azioni dell’asset tattico. Per me – e sai che sono di parte – lui è il miglior attaccante del mondo. Anche perché ho lavorato con lui tutti i giorni e vedo il modo in cui si impegna in questa professione. Vedo il modo in cui vuole sempre migliorare. Vuole sempre ascoltare e imparare e questo lo rende un calciatore speciale“.