Analisi sulle prospettive dell’Inter di Simone Inzaghi, ridimensionata dalle pesanti cessioni di Hakimi e Lukaku ma rimasta competitiva grazie anche alla concorrenza
L’Inter si è ridimensionata certamente con le cessioni di Hakimi e soprattutto Lukaku, ma non si è sfasciata. Grazie a un bravo allenatore come Inzaghi (non è Conte ma nemmeno lo Stramaccioni di turno) e a degli innesti giusti, da Calhanoglu a Dzeko passando per Dumfries, in attesa del nuovo (o nuovi?) rinforzo per l’attacco, può giocarsela per lo Scudetto. Un aiuto in tal senso arriva anche dalla concorrenza, che non ha fatto lo stravedere sul mercato. Ad oggi davanti all’Inter, ma non di troppo e al di là della partita di Udine (le prime giornate sono sempre poco indicative), mettiamo solo la Juventus con tutti i problemi grossi e piccoli a partire da Ronaldo, se non altro perché quest’anno ha un allenatore. Tutto il resto dietro, dalla Roma di Mourinho (ha speso più di tutti ma per giocatori che non ti fanno la differenza. Solo Zaniolo, semmai…) al Milan di Pioli passando per il Napoli di Spalletti e la Lazio di Sarri fino all’Atalanta. Certo, poi come sempre, anzi quasi sempre in Italia il verdetto lo darà solo il campo.