Inter, l’ex portiere e ora allenatore Walter Zenga ha voluto parlare della sua ex squadra tra presente e passato
L’ex portiere e ora allenatore Walter Zenga, era a Trento al ‘Festival dello sport’ e non poteva esimersi dal fermarsi a parlare con i giornalisti presenti della sua Inter. Questo il suo esordio: “Quello che stanno facendo, lo stanno facendo bene, sono in linea con i programmi e con gli inserimenti dei giocatori che hanno preso. Per il futuro ci sono le persone adatte per parlare”. Gli hanno domandato un parere su Onana e lui ha spiegato: “Tutto ciò che fa parte del futuro è un qualcosa che non abbiamo ancora nelle nostre mani. Se gli addetti al mercato dell’Inter hanno pensato a lui, l’avranno ritenuto in possesso di quei parametri che deve avere un portiere dell’Inter. Io resto sul presente, che si chiama Handanovic, e nelle ultime partite ha dimostrato di essere un grande portiere”. Gli hanno chiesto, come mai nella squadra milanese non abbiano pensato minimamente a Radu e lui ha detto: “Quando giocavo all’Inter c’erano giocatori che non giocavano mai… Se hai uno come Handanovic davanti, è difficile tu possa essere preso in considerazione”.
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Gli hanno domandato, se spera ancora di allenare l‘Inter e lui ha risposto: “Nella vita niente ti viene dato per diritto, io ho scelto un percorso per arrivare ad allenare i nerazzurri. Evidentemente la mia capacità non è stata valutata sufficiente dai dirigenti, ma io continuo la mia carriera. Ho l’affetto della gente anche dopo tanti anni dal mio ritiro”. L’ultima domanda, ha riguardato la squadra dello Scudetto dei Record del campionato 1988/89 e se vede della similitudini con quella di oggi e lui ha ricordato: “C’era complicità in squadra. Ho giocato 473 partite nella squadra che amo e ne avrei volute giocare ancora, quell’anno fu particolare ma come tutti gli altri anni vissuti in nerazzurro. Non ce ne sono, sono tempi diversi”.